Cabrera e la “mano del Diavolo”

Ripercorriamo il campionato del centrocampista sudamericano

Marco Castoni
08/06/2014
Approfondimenti
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Matias Cabrera dopo le 7 presenze con il Cagliari nella metà campionato 2012/2013 ha collezionato 19 presenze nella stagione appena conclusa. L’ex Nacional de Montevideo era atteso ad una stagione da protagonista, pronto a ritagliarsi e guadagnarsi un ruolo stabile nei tre di centrocampo o all’uopo nella posizione di trequartista. Purtroppo però l’uruguagio nonostante la fiducia riposta in lui dal connazionale Diego Lopez ha collezionato prove incolori culminate con l’incosciente fallo di mano che regalò una sanguinosa punizione al Milan, poi trasformata magistralmente da Balotelli per il momentaneo pareggio.

Da una domenica di gloria, in soli due minuti si passò ad una sconfitta immeritata che tolse preziosi punti salvezza ai rossoblu. Cabrera con grande grinta nelle due partite successive e buona personalità giocò due belle partite voglioso di riscattare l’episodio costato carissimo contro il Milan di Seedorf. L’avvento di Pulga e gli acciacchi fisici hanno permesso a Cabrera di racimolare pochi minuti contro Verona e Torino.

Da li in poi tanta tribuna e panchina a guardare i compagni e i concorrenti di ruolo come Eriksson ritagliarsi un ruolo importante. Il futuro di Matias, salvo sorprese pare lontano dall’isola e da una squadra che dal grande serbatoio dell’Uruguay ha sempre saputo attingere grandi giocatori.

Voto alla stagione: 5,5

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