Sassuolo-Cagliari è terminata già da alcune ore ma gli strascichi negativi lasciati dalla partita aleggeranno ancora per un po’ nell’ambiente rossoblù.
E come non potrebbe dopo un 3-0 senza appello, dopo una sconfitta così pesante? Raramente quest’anno, sotto la guida prudente di Maran, la squadra si era comportata così male e mai era uscita dal campo con tre gol di scarto. Tuttavia - come insegna il proverbio - c’è una prima volta per tutto e stavolta il Cagliari ha senza dubbio toppato.
Per carità, non è il caso di fare grossi drammi per una partita persa, anche se malamente, ma forse sarebbe opportuno considerarla come un campanello d’allarme e premunirsi di conseguenza sul campo (e magari sul mercato) prima che sia troppo tardi.
È innegabile infatti che, al netto delle defezioni e di alcune scelte tecniche poco comprensibili, la rosa del Cagliari presenti dei problemi evidenti e piuttosto ricorrenti: la mancanza di un terzino sinistro affidabile che provoca l’adattamento di un centrocampista (Padoin) in quella posizione e la necessità di un’altra punta prolifica da affiancare a Pavoletti, unica bocca da fuoco della squadra.
Non si possono più nascondere tali criticità dietro a qualche discreto risultato perché la classifica è corta e le dirette concorrenti corrono spedite. Urge correre ai ripari il prima possibile e da lì ripartire per cercare di sprigionare il massimo potenziale, ancora inespresso, della squadra.