Dunque, ricapitolando: segna Locatelli, vincendo di fatto la sfida nella sfida con Barella per la palma di einfant prodige azzurro. Segna Matri, quasi a voler rinfrescare la memoria e ricordare i tempi felici che furono. Prende il giallo Barella, che salterà l’Atalanta per squalifica, e i sardi si pigliano tre gol sul groppone. Diciamo che, ad occhio e croce, sarebbe stato difficile disegnare uno scenario peggiore.
Preoccupa, soprattutto, il modo in cui i rossoblù si siano sciolti nel freddo di Reggio Emilia appena dopo il vantaggio del Sassuolo, avvenuto a freddo dopo un discreto approccio alla gara per i sardi. Da quel momento, il blackout, come se la gara fosse stata preparata diversamente, il gol avesse minato le certezze e il Cagliari non sia stato in grado di adattare la partita al risultato. La parafrasi della gara la regala il dato sui calci d’angolo: i rossoblù, quelli del ragazzo che di testa gioca benino, ne hanno tirati undici. Pavoletti l’ha presa una sola volta e con il braccio, quasi a voler dare una dimostrazione empirica di come ieri non fosse giornata.
Un grosso campanello d’allarme arriva dalla corsia di sinistra. Maran ha probabilmente fornito una spiegazione esaustiva sul perché Lykogiannis non vedesse campo: in 45’ il greco ne ha combinato una dopo l’altra, sbagliando così tanti appoggi che all’intervalllo è rimasto negli spogliatoi probabilmente per ripassare il colore della maglia del Cagliari. Nel finale il tecnico ha provato l’altro interprete, Padoin, e i risultati non son stati di molto superiori, anzi. Il tutto mentre dall’altra parte del fiume il signor Peluso portava a scuola l’attacco rossoblù: forse tanto male non era, forse non avrebbe fatto poi così schifo.
Stiamo per entrare nella parte cruciale del campionato, quella in cui serve alzare l’asticella per non rischiare di finire risucchiati nel vortice della B. Questo è il periodo in cui le squadre, ormai collaudate, crescono e salgono di livello. Il Cagliari sembra in controtendenza, risultando in netto calo, sia fisico che tecnico. Ora arriverà un filotto di cinque gare non troppo comiche, tra Atalanta, Milan, Parma, Samp e Inter. I sardi si son presentati all’appuntamento nel peggiore dei modi e rischiano seriamente di crollare. Qualcosa dovrà necessariamente cambiare, se non dallo spogliatoio, almeno dal mercato. Oliva ben venga, ma il salto di qualità lo fanno fare i Zajc. Se ci fosse anche un solo spiraglio, il Cagliari farebbe bene a prenderselo.