L'ex capitano del Cagliari, Daniele Conti, ora dirigente del club rossoblu, è stato intervistato stamani da "L'Unione Sarda".
Ecco alcuni passaggi fondamentali delle sue dichiarazioni:
"Se mi sento un ex calciatore o un dirigente? Un dirigente, anche se ancora sto imparando e scoprendo il mestiere. Ho iniziato questo percorso con grande passione. Mi piace stare in mezzo ai giovani e andare a vedere delle partite.
Cos'è il Cagliari per me? La vita. C'è la mia famiglia, subito dopo viene il Cagliari. Lo amo proprio. Quando ho smesso sono stato sei mesi a casa, mi mancava l'aria.
Una partita della mia carriera da calciatore che rigiocherei? Cagliari-Napoli. La rigiocherei mille volte. Quel gol al 95' ha cambiato la mia storia e quella del Cagliari. Ci davano tutti per spacciati, ma quel giorno siamo rinati.
Il compagno di squadra più forte? O'Neill, anche se ha raccolto meno del suo talento. Rimpianti? L'ultimo anno. La retrocessione mi ha logorato. Volevo dare di più ma non ci sono riuscito per diversi motivi. Con la testa avevo smesso ormai, non avevo più la forza di aiutare la squadra.
Se Barella diventerà uno dei più forti centrocampisti al mondo? Si. Ha qualità, personalità. E ampi margini di miglioramento. Basta vedere il suo impatto in Nazionale.
Se mi piace il Cagliari di Maran? Molto. Vedo una squadra quadrata e un allenatore che lavora tanto e dà regole".