Affare Barella: l'arte di creare un'asta

Nella gestione del gioiellino rossoblù Giulini ha dato prova di sapere come ottenere il massimo anche dalle situazioni "spiacevoli"

Antonello Cossu
08/01/2019
Calciomercato
Condividi su:

Non è un mistero che Nicolò Barella oggi sia il giovane centrocampista più ambito del campionato e che sulle sue tracce si siano messe diverse big nostrane ed europee importanti.

Non è un mistero nemmeno l’altissima valutazione che il Cagliari attribuisce al proprio gioiellino - circa 50 milioni di euro - la quale è frutto sì di una crescita esponenziale del giocatore, maturato sul campo a tal punto da guadagnarsi un posto da titolare in Nazionale maggiore, ma anche di una sapiente strategia di comunicazione portata avanti da Tommaso Giulini fuori dal rettangolo verde.

Il presidente del Cagliari infatti, come ogni uomo d’affari che si rispetti, fiutata da tempo l’eventualità di ricevere offerte “folli” per un calciatore di grandissime prospettive come Barella, ha preparato con cura e attenzione il terreno davanti a sé in previsione della scelta (annunciata) forse più dolorosa, difficile ed allo stesso tempo importante della sua breve esperienza da numero 1 rossoblù: separarsi dall’attuale beniamino della folla.

Quando sei il proprietario di una squadra di calcio succede, è successo a tutti prima o poi, è inevitabile. Però è proprio in occasione delle scelte amare che si può, anzi si deve, pretendere qualcosa in cambio.

Giulini sa bene che per una squadra “piccola” - con poche entrate rispetto ai fiumi di denaro che girano nel calciomercato di oggi - opporsi a una cessione multimilionaria è quasi impossibile (soprattutto per logiche di bilancio) ed in certi casi controproducente, perciò sa anche che in particolari situazioni è necessario mettere da parte il cuore pulsante da tifoso, rivolgersi alla fredda e calcolatrice ragione e tirare fuori il massimo in termini economici dalla “sofferenza”, dal sacrificio.

Nel freddo mondo moderno, dominato dai numeri e dalla tecnologia, i sentimenti lasciano spazio al cinismo e l’arte di creare un’asta al miglior offerente è l’unico mezzo che rimane a un presidente per cercare di proteggere al meglio i propri interessi e quelli di un club.

Leggi altre notizie su Blog Cagliari Calcio 1920
Condividi su: