Il destino non sai mai cosa abbia in “serbo”

Analizziamo la stagione del portierone serbo

Marco Castoni
20/05/2014
Approfondimenti
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Ritrovarsi a 35 anni portiere titolare a distanza di 8 anni dall’ultima stagione come primo estremo difensore a Treviso non è stato facile per il portierone serbo. Chiamato a sostituire Agazzi ha subito dimostrato che il ruolo di secondo gli stava stretto, ma da vero signore e uomo squadra qual’è non ha mai accennato una minima polemica. Persino quando si è deciso di puntare sull’iberico Adan è rimasto sereno e pronto a riprendersi la scena non appena l’ex Real Madrid è stato rispedito al mittente. In una stagione dove l’attacco rossoblu di fatto ha garantito meno del minimo sindacale, la difesa ha tenuto a galla la squadra, portando la barca a destinazione.

La perla della stagione dell'ex portiere viola si è avuta all’Olimpico, dove Vlada si è esaltato con alcune parate pazzesche. Ne ricordiamo tre: una su Strootman nel primo tempo, una incredibile su Maicon nella ripresa ed una su Castan in pieno recupero, garantendo un pareggio in trasferta insperato contro una Roma lanciatissima.

Per tutto il campionato l’esperienza e il carisma del nativo di Novi Sad si son fatti sentire in uno spogliatoio che spesso si è trovato ad affrontare momenti difficili soprattutto nelle settimane che hanno portato prima Pulga e poi Lopez ha lasciare la guida della squadra. Un leader silenzioso che ha conquistato compagni e tifosi con delle prestazioni sempre positive e parate decisive, facendolo entrare di diritto nel podio dei migliori rossoblu in questa stagione e confermandosi come presenza imprescindibile nell’undici titolare.

Il futuro della porta del Cagliari salvo sorprese dovrebbe essere di Silvestri, ma Avramov rimarrà nel ruolo di chioccia al fine di far crescere e maturare il promettente giovane portiere proveniente dal Chievo e per farsi trovare sempre pronto in caso di necessità.

Voto al Campionato: 7,5

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