Come un anno fa

Venti punti al termine del girone di andata come la scorsa stagione: qualche certezza in più ma con un retrogusto amaro

Giovanni Podda
04/01/2019
Approfondimenti
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Dopo l’opaca prestazione in terra friulana con l’Udinese i rossoblù di Maran arrivano al giro di boa con un dignitoso score di venti punti che se riconfermati nel girone di ritorno consegnerebbero ai sardi una tranquilla salvezza senza infamia né lode garantendo la fondamentale permanenza nella massima serie, ma senza ulteriori prospettive per un posizionamento nel centro classifica come invece sembrava apparire sino a metà del girone di andata.

Appare indubbio che i miglioramenti rispetto allo scorso campionato siano evidenti soprattutto confrontando le prestazioni attuali con quelle offerte durante la scorsa stagione conclusasi con una salvezza acciuffata per i capelli.

Sicuramente l’impronta di gioco voluta da nuovo tecnico basata su una riqualificazione generale di ogni elemento del gruppo sotto l’aspetto tattico e mentale è stato l’elemento cardine nel trovare la sinergia giusta per rendere la compagine rossoblù più compatta, propositiva e soprattutto capace di esprimere maggiore densità all’interno del terreno di gioco, caratteristiche la cui assenza costò cara in passato favorendo pesantissime sconfitte e sfide difficilmente recuperabili una volta passati in svantaggio anche contro avversari di pari valore.

Oltre alla nuova visione di gioco imposta da Maran occorre però non dimenticare i nuovi innesti che scientemente la società è riuscita a mettere a disposizione del tecnico e che sono andati a ricoprire quasi tutte le lacune presenti nella rosa. Infatti la società di via Mameli è riuscita agendo chirurgicamente ad aumentare il livello tecnico in quasi tutti i reparti investendo cifre importanti e contemporaneamente non privandosi dei suoi pezzi pregiati come Barella.

In tutto questo contesto ad oggi, la capacità del tecnico di saper creare una formazione con ogni pedina al suo posto è stata pressoché perfetta, infatti l’aver evitato confusione nei ruoli all’interno dello scacchiere rossoblù è stato determinate nel valorizzare al massimo le qualità tecniche di tutti i componenti del gruppo.

Sfortunatamente nonostante i passi avanti riscontrati rispetto allo scorso anno, i venti punti acquisiti in questo girone di andata lasciano un leggero retrogusto amaro, infatti quella sinergia che ha entusiasmato i tifosi nei primi quattro mesi della stagione e che faceva pensare ad un innalzamento dell’asticella sul piano degli obbiettivi stagionali è pian piano venuta meno in concomitanza con la discontinuità di prestazioni e gli infortuni degli elementi più virtuosi nel gruppo, primo fra tutti quello accaduto all’argentino Castro, vero e proprio metronomo del centrocampo sardo.

Infatti quel giocattolo che appariva perfetto si è inceppato esattamente nel momento in cui risultava fondamentale avere sostituti idonei in assenza dei titolari, perciò il Cagliari appare come una compagine in grado di affrontare chiunque a pieno organico ma in difficoltà quando vi è la necessità di sopperire all’assenza anche di un solo degli ingranaggi che il tecnico con la sua lungimiranza aveva perfettamente incastrato nel meccanismo ad inizio stagione.

Alla fine del giro di giostra l’ultima parola spetterà quindi alla società che dovrà essere capace di aprofittare al meglio del mercato di riparazione di gennaio per scovare quegli elementi di sicuro valore tecnico che possano anche i assenza dei titolari garantire al giocattolo Cagliari di poter sempre funzionare con quella costanza che lo renderebbe perfetto.

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