Lopez: "Grazie Cagliari, ma basta così"

"Col Penarol vittoria sofferta ma meritata"

La Redazione
29/11/2018
Interviste
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Lopez e il Penarol, il ritorno non semplice:

"Traumatico. Per chi torna dall'Europa, questo è tutto un altro calcio", racconta l'ex rossoblù ai micofoni de L'Unione Sarda.

La chiamata

"Avevo capito che non sarei rimasto a Cagliari. Il mio amico Pepe Herrera, ora collaboratore di Paco Casal, mi propone di allenare il Peñarol. Era il mio sogno da calciatore. La stessa proposta arriva poco dopo da Carlos Sanchez, mio compagno al River Plate e ora ds del club".

Impatto non semplice, anzi...

"Duro. Sono partito da solo, ho lasciato la famiglia a Madrid e la vita di sempre a Cagliari. L'inizio è stato pessimo. Al Peñarol si deve solo vincere, c'è una pressione pazzesca. Abbiamo pareggiato la prima di campionato e perso all'esordio nella Coppa Sudamericana, con il Paranaense. Nelle difficoltà mi ha aiutato l'esperienza di Bologna e quella dell'ultimo anno di Cagliari".

La vittoria dello Scudetto

"Meritata. Al fischio finale, ho abbracciato Fini. Ho subito pensato alla mia famiglia, ai sacrifici fatti. Ne è valsa la pena".

Cagliari

"A Cagliari ho giocato, sono stato il capitano e il tecnico. Direi che può bastare così. Ora il mio obiettivo è giocare la Libertadores col Peñarol, andare avanti e chissà, magari vincerla. Sognare è gratis. E poi vorrei tornare da allenatore in Italia".

Qualcosa di importante

"Ho sempre giocato per la salvezza, volevo fare qualcosa di diverso. La storia del Peñarol ci imponeva di vincere. E vincere è bellissimo, anche perché ora rimarremo per sempre nella storia del club. La vita mi ha regalato le emozioni che non ho potuto vivere da giocatore".
 

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