Cessione Cagliari Calcio: Cellino incontra il gruppo USA. Si chiude per 70 milioni

Trattativa sempre più calda

Davide Zedda
14/05/2014
News
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La trattativa per la cessione della Cagliari Calcio entra nella fase più calda. Come vi abbiamo raccontato ieri, le diligence delle parti in campo sono al lavoro, presto arriverà l’ok sulla verifica dei conti e a quel punto la vendita dovrà essere solo ufficializzata. Intanto, Roberto Muretto, dalle colonne de La Nuova Sardegna, fa sapere che Massimo Cellino ha dato l’ok per incontrare i rappresentanti del fondo americano interessato al club e alla costruzione del nuovo stadio. Già in settimana possibile il vis-à-vis tra le parti – probabilmente a Londra – dove verranno messe le carte sul tavolo e si inizierà a giocare allo scoperto.

Luca Silvestrone fu molto chiaro con il nostro quotidiano: “Ci interessa rilevare la società sportiva ed acquistare il centro sportivo di Assemini”. Così dovrebbe essere - anche se si sa – Cellino ha sempre avuto qualche riserva in merito alla cessione di quello stesso centro sportivo definito da Silvestrone il più bello d’Italia e fiore all’occhiello della stessa Cagliari Calcio.

Ma il patron rossoblù ha voluto e lasciato che la delegazione americana (Silvestrone-Meis) compiessero un rapido sopralluogo all’Ercole Cellino – un segnale molto chiaro circa la disponibilità a vendere il gioiello di famiglia. L’alternativa, quella di affittarlo, non piace agli americani e Cellino dovrà farsene una ragione, sì da 70 milioni di euro come detto da Silvestrone sempre al nostro quotidiano: “L’affare si aggira intorno ai 70 milioni di euro, la cifra è quella, abbiamo fretta, vogliamo rilevare la società entro la fine di maggio”.

Cosa praticamente impossibile questa. Cellino ha detto no alla cogestione e quindi si va alla vendita, con i tempi che però inevitabilmente si allungano e con la paura – da parte dei tifosi – di clamorosi colpi di coda da parte dell’orgoglioso Cellino.

Sì, perché se da un lato il patron andrebbe via subito pur di dimenticare questi ultimi due anni, dall’altra, il suo orgoglio e la sua imprevedibilità sono sempre capaci di portarlo a repentini cambi di idee e strategie.

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