Essere un portiere non è facile perché la carriera di un numero uno è costellata di momenti positivi e negativi, durante i quali però, a differenza dei calciatori di movimento, in campo si è completamente soli.
Essere un portiere non è facile perché, anche se tutti quanti commettono errori, gli errori di un numero uno pesano di più e vanno ad incidere direttamente sul risultato delle gare.
Essere un portiere non è facile perché in ogni squadra ci sono delle gerarchie e in porta “gioca solamente uno”.
Per Alessio Cragno (considerate anche le caratteristiche fisiche) non è stato facile diventare un portiere ma oggi può urlare al mondo con fierezza di esserci riuscito, superando i fisiologici alti e bassi nell'arco del tempo e raggiungendo, passo dopo passo, persino la Nazionale e il podio dei più forti portieri italiani.
Certo, il vero cammino è appena cominciato, la tappa più difficile del viaggio - ovvero riconfermarsi una stagione alla volta - inizia adesso e sarà molto lunga ed emozionante.
Cragno dal canto suo guarda al futuro in rossoblù con entusiasmo, sa di possedere le qualità per arrivare in fondo e ha tutta l'intenzione di proseguire nel proprio percorso di crescita esponenziale (cominciato fra le file del Brescia e passato per Lanciano, Benevento e Cagliari) che lo ha portato al vertice del calcio italiano.