Il Cagliari di Rolando Maran convince sempre più grazie alla filosofia calcistica caratterizzata da gioco, palleggio, equilibrio e qualità. In poco tempo, il tecnico sta ottenendo dai suoi ragazzi progressi fondamentali nell’applicare i suoi dettami.
La classifica sorride e gradualmente sta arrivando anche la continuità nei risultati, aspetto non secondario per una compagine che ha come obiettivo la salvezza.
Tuttavia, come sottolineato dallo stesso tecnico rossoblu ai cronisti dopo il match col Chievo Verona di domenica scorsa alla Sardegna Arena, manca ancora quel qualcosa in più che dia la spinta decisiva per il salto di qualità decisivo della squadra in questo campionato.
Sostanzialmente si tratta della gestione della partita laddove vi sia una situazione di vantaggio o comunque di equilibrio nella stessa. Maran vede che nel suo Cagliari c’è il classico “braccino corto” che, in realtà, può diventare un’arma a doppio taglio a lungo andare durante il corso di ogni singolo impegno ufficiale.
Il motivo? Provare ad attuare una strategia di tipo (quasi) conservativa, diminuendo il pressing in una fase cruciale della contesa e provando a far “sfogare” l’avversario senza affondare il colpo del definitivo K.O. In Serie A, poi, campionato che per tradizione è assai insidioso e complesso, nessuno concede nulla al caso e, alla minima disattenzione, può esserci la beffa dietro l’angolo, rovinando in maniera spietata quanto di buono prodotto durante il match.
Ad ogni modo, il progetto di crescita dei rossoblu targato Maran continua a livelli notevoli e, con la giusta maturità nel mantenere i ritmi alti durante la gestione delle situazioni favorevoli, il Cagliari può ottenere buoni riscontri per aumentare il suo bottino in classifica e guardare con fiducia al futuro.