Quando a ventuno anni ci si ritrova improvvisamente con gli occhi del paese (e del mondo) addosso è difficile mantenere l’equilibrio mentale necessario per rendere al massimo delle proprie possibilità.
Reggere la pressione senza intaccare la propria efficienza è probabilmente la peculiarità che differenzia i campioni dagli ottimi giocatori e non tutti ovviamente sono in grado di farlo. Anzi, la storia del calcio è piena di giovani prospetti che non riuscendo a coniugare campo (quindi doveri) e popolarità (quindi piaceri) si sono persi nei meandri del tempo.
Per Barella, sul quale si è scatenato un vortice mediatico senza precedenti dopo le due belle prestazioni in Nazionale, è arrivato finalmente il momento di provare a compiere il definitivo salto di qualità.
Oggi tutti parlano di lui, tutti pensano avrà un radioso futuro e una grande carriera ma nessuna di queste cose avverrà se il ragazzo non saprà mantenere i piedi per terra e riconfermarsi. Senza la giusta umiltà e le dovute accortezze, un po’ come successe ad Icaro nella famosa leggenda greca, Barella rischia di bruciarsi nel momento di massima vicinanza al sole.
Per fortuna la grande dedizione al lavoro che lo ha contraddistinto fin da appena maggiorenne attualmente scongiura la suddetta possibilità e fa ben sperare tutti gli addetti ai lavori e i tifosi rossoblù, i quali vorrebbero vedere il giovane centrocampista vestire ancora per molti anni la maglia della Nazionale e quella, altrettanto importante, del Cagliari.