Palazzo Bacaredda – Dal nostro inviato Marco Castoni
Si è appena conclusa la conferenza stampa a margine dell’incontro tra il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e i rappresentanti del gruppo americano interessati alla realizzazione del nuovo stadio e a rilevare la Cagliari Calcio.
Prende la parola il Sindaco che dà il benvenuto ai giornalisti e allo stesso Silvestrone e all’architetto Meis.
“E’ stata una buona occasione per approfondire tutto ciò che riguarda gli interventi da fare non solo in riferimento allo stadio ma a tutto ciò che gira intorno alla zona del quartiere stesso, lungomare compreso. Ci sarà uno scambio di documentazione in merito alla zona in questione per valutare al meglio gli interventi da fare. La volontà resta quello di regalare una nuova casa ai tifosi del Cagliari che meritano un grande stadio. Meis è entusiasta e ci aiuterà in tal senso. Uno stadio alla città che rappresenterà un intervento strategico capace di caratterizzare la città stessa. Non solo uno stadio ma un’opera straordinaria dal punto di vista architettonico a livello mondiale. Pensare che nomi così importanti e persone così importanti come Meis lavorino per il bene della nostra città è qualcosa di molto importante. Dove giocherà il Cagliari la prossima stagione? Non è di mia competenza”.
Silvestrone
“Abbiamo dato un segnale forte, Meis è una garanzia. Ha visitato la zona dello stadio e parte della città ed è emozionato per questo incarico. Il Comune ci sta dando una grande mano, e la cosa è molto importante. Crediamo in questo progetto, Meis non è qui per fare una passeggiata. Oggi inizia un nuovo percorso per i tifosi e la città di Cagliari. Sarà uno stadio che vivrà 365 giorni l’anno. Tutto questo rappresenta un segnale che credo sia non forte ma fortissimo in merito alle nostre intenzioni. Abbiamo parlato con la Cagliari Calcio, abbiamo chiesto un’accelerata nella trattativa, stadio e acquisto della società vanno di pari passo, ma da oggi la trattativa è entrata nel vivo: ci interessa il club e il centro sportivo di Assemini. Il fondo americano? Non c’è un investitore, si tratta di un gruppo di persone, di più non posso dire."
Dan Meis
“Ho lavorato molto non solo per la realizzazione di stadi ma più in generale mi sono dedicato a strutture sportive per le città. Poter lavorare al nuovo Sant’Elia è una fortuna, un privilegio. Con l’amministrazione comunale siamo in piena armonia, c’è da essere orgogliosi. Lo stadio deve essere funzionale e sicuro, aspetti importanti e di base. Lo stadio deve essere un simbolo identitario. Per i tifosi sono stati tempi difficili, capisco il loro scetticismo, ma io sono determinato per fare qualcosa di molto grande che possa diventare un simbolo della città. Questo stadio deve emozionare."