Fantasia e tecnica oppure tenacia ed esperienza? Due filosofie completamente diverse eppure al tempo stesso così efficaci. Due mondi rappresentati da coloro che hanno ricevuto l’investitura dal Cagliari e da mister Rolando Maran di costruire e inventare gioco.
Da una parte il nuovo che avanza Filip Bradaric, dall’altra la certezza Luca Cigarini. Una sfida totale – che probabilmente andrà avanti per tutta la stagione - per un ruolo, quello del play-maker, che spesso è decisivo e può decidere il destino di una partita. Il croato sta strappando consensi, con il suo modo elegante di pensare e costruire gioco.
La prestazione di Bergamo non è passata certo inosservata e sta facendo salire vertiginosamente le sue quotazioni per essere un titolare inamovibile. Il “professore” emiliano, invece, di rivalità del genere le conosce bene, non ultima quella con Lucas Torreira ai tempi della Sampdoria.
Il titolare doveva essere lui, ma l’esplosione inattesa dell’uruguaiano l’ha messo nel dimenticatoio. Cigarini, però, è uno forte di carattere, non ci sta ad essere ridimensionato da professore a semplice scolaro e non è abituato a tirarsi indietro e, sebbene il suo giovane compagno di squadra stia dando ottime indicazioni allo staff tecnico cagliaritano, vuole a tutti i costi provarci per tentare di giocarsi le proprie chance e riprendersi la propria bacchetta da direttore d’orchestra e guidare il centrocampo rossoblù.
Cosa farà Maran in vista del Milan è difficile dirlo, anche perché entrambi i giocatori hanno tecnica e qualità da vendere. La battaglia è solamente all’inizio e tante pagine devono ancora essere scritte nella “rivalità” tra Cigarini e Bradaric, ma sia l’8 che il 6 possono essere fondamentali per il Cagliari.