Il centrocampista del Cagliari, Simone Padoin, è stato intervistato da "La Nuova Sardegna"
Ecco alcuni passaggi fondamentali delle sue dichiarazioni:
"Tre concetti fondamentali del mio calcio? Entusiasmo, determinazione e passione. Il mio motto è da sempre questo: non mollare mai, soprattutto nelle situazioni più difficili. Definirmi in tre parole? Rispettoso, leale, programmatore. Mi faccia aggiungere un altro aggettivo, sono soprattutto una persona onesta.
Chi inviterei a cena tra i colleghi calciatori? Daniele Capelli. E' stato con me all'Atalanta. Ora gioca a Padova. Con lui ho condiviso tante cose a Bergamo. E' una bellissima persona, un amico vero, sincero.
Che posto ha il Cagliari nel mio cuore? Importante. E' la società che mi ha voluto, mi ha dato fiducia quando ho deciso di lasciare la Juventus. Questo è il terzo anno qui, io e la mia famiglia ci troviamo benissimo. L'affetto dei tifosi è una cosa speciale.
Il rinnovo? Non ne abbiamo parlato con la società, non posso negare che mi farebbe piacere se mi proponessero di farlo. Capisco che giugno prossimo avrò 35 anni, giusto che la società rifletta e valuti.
Quanto punto sul Cagliari nelle prime dieci? E' troppo sottile il filo che divide il decimo posto dalla lotta per la salvezza. Posso dire che siamo una buona squadra e ho tanta fiducia.
Exploit contro il Milan domenica? Loro sono forti, hanno preso Higuain, giocatore che fa la differenza. Non mi piace fare pronostici, dico solo che per la squadra di Gattuso non sarà facile. Noi abbiamo entusiasmo e stiamo bene.
Due parole per definire Giulini e Maran? Ambizioso il primo e l'ho capito dal primo giorno che ci siamo incontrati. Ha idee interessanti e il progetto del club prevede una crescita graduale.
Pignolo il secondo, cura ogni dettaglio. Le dico che quando spiega le cose nello spogliatoio ci chiede sempre se abbiamo capito e dice: altrimenti non ho problemi a ripetere tutto. Bello lavorare con un allenatore che ha sempre tutto sotto controllo".