Il Direttore Sportivo del Cagliari Marcello Carli ha parlato ai microfoni di Radiolina, ospite della trasmissione "Il Cagliari in diretta".
Ecco le sue dichiarazioni:
"La partenza non ci è piaciuta, io personalmente sono un po' arrabbiato, anche i ragazzi, fortunatamente si rigioca. Dobbiamo ripartire e lo faremo.
Brutto perdere ad Empoli? Mi rode, ho degli amici e contro gli amici piace sempre vincere. Avremo modo di rifarci nel proseguo del campionato.
Il finale della scorsa stagione? Io sono molto istintivo ma cerco di essere abbastanza vero. In quel momento pensavo che non avessimo bisogno di piangerci addosso ma avevamo bisogno di reagire. Se c'era una possibilità giocarsela. I ragazzi sono stati bravi perché la partita con la Roma diede morale. Poi la vittoria di Firenze e poi ci siamo salvati. Non dobbiamo dimenticare quei mesi difficili.
La Sardegna e la gente? Penso di aver capito il carattere dei sardi. Bisogna essere sinceri e bisogna dare. Se non lo sei l'ambiente può diventare ostile. Bisogna dare il massimo tutti i giorni e allora la gente si innamora e possono arrivare i risultati.
Costruire il nuovo Cagliari su Maran? Questo è un anno importante, Diego ha fatto un ottimo lavoro ma abbiamo deciso di cambiare. Abbiamo preso una persona seria, preparata, con un grande staff. Sono strasicuro di aver fatto una scelta importante. Poi noi abbiamo aggiunto alla squadra 6 giocatori, abbiamo bisogno di tempo anche se nel calcio non esiste. Però sono convinto che questa squadra, se non perde la testa, può portarci risultati.
Il prepartita di Empoli? Ho fatto 22 anni lì, ho lasciato tanti amici e tante emozioni. Conosco persone importanti e ritrovarli mi ha un po' emozionato. Ho sempre pensato molto alle persone che danno vita a una società, mi ha fatto piacere rivederle e abbracciarli. Per quanto riguarda la partita, son stato male, volevo vincere. Levata l'emozione iniziale è stato un disastro.
Il cambio di realtà? Bisogna sapersi adattare. Le esperienze nella vita sono fondamentali, servono a non commettere gli errori. Cagliari è diversa da Empoli ma i principi sono gli stessi, non bisogna prendere in giro nessuno e lavorare. Qui ci sono potenzialità importanti, lo abbiamo visto nel momento in cui eravamo terzultimi in classifica e avevamo tanti tifosi al seguito. Anche negli allenamenti sono sempre tantissimi.
Svincolati? No, il mercato del Cagliari è chiuso. L'obbiettivo era arrivare a questo numero, abbiamo forse un difensore in più ma serve. Ora pensiamo a quelli che abbiamo e non ad altri.
Farias? Noi abbiamo puntato molto anche sul discorso motivazionale. Penso che la squadra abbia dato meno di quello che poteva fare. Abbiamo cercato di lavorare in quel senso, è stato bravo anche il Presidente che vuole far crescere questa squadra. Gli altri che sono arrivati daranno una mano ma gli acquisti più importanti della squadra devono essere i giocatori dell'anno scorso.
Il Cagliari ha pensato anche al futuro, non solo al presente. Abbiamo dovuto pensare a diverse problematiche come quella di Joao Pedro, quando abbiamo dovuto aspettare la sentenza. Abbiamo preso Cerri che ha grandi prospettive. Abbiamo dato Han in prestito per giocare. Quindi abbiamo giovani di prospettiva e giocatori che devono fare l'annata della vita.
Io scopritore di talenti? Guarda, le cose buone che ho fatto le ho già dimenticate. Cagliari, ripeto, è diversa da Empoli. Ci vuole consapevolezza di essere forti. Ora dobbiamo consolidarci e far crescere i giovani che abbiamo, perché quando prendi i giovani ci sono più rischi. Io vorrei fare un'annata seria e importante e poi pensare al futuro.
Joao nuovo acquisto? E' fuori dubbio. Io ci ho parlato da poco ed era contento, gli ho parlato ai tempi della squalifica e ho sempre creduto nella sua buonafede. Gli ho sempre detto che ha potenzialità importanti, ha fatto meno di quanto poteva e sono convinto che lo ha capito.
Penso di avere la persona adatta per crescere. L'allenatore è bravissimo e sa far crescere la squadra. Nicolò è un tuttocampista, può giocare ovunque come Ionita. L'unico trequartista è Joao ma anche gli altri possono giocarci, decide l'allenatore.
Han in prestito? Quando abbiamo visto che Joao rientrava a disposizione abbiamo deciso di farlo andare a giocare. Lo abbiamo dato al Perugia, un'ottima squadra che era fortemente interessata. Farà il suo grande campionato in B e poi tornerà.
Colombatto? Stesso discorso di Han. Era un pò troppo uguale a Cigarini, abbiamo preso Bradaric con un esborso importante e quindi abbiamo deciso di fare delle scelte in quel senso.
Qualità di Bradaric? Importanti, combina tecnica e fisicità. Quando lo abbiamo preso c'era una squadra francese che offriva tanto. Può darci una mano importante ora e nel futuro.
Bradaric somiglia a Conti? Spero che gli somigli in tutto, soprattutto nelle qualità umane. Daniele è straordinario, ha la Sardegna nel cuore e ha una voglia matta di migliorare. Diventerà un grande dirigente. Non so se Bradaric gli assomiglia, lo spero.
Come si diventa un buon dirigente? Cerco di essere me stesso, di trasmettere quello che penso, di cementare il gruppo. Se noi riusciamo ad emozionare la gente vuol dire che stiamo lavorando bene, altrimenti no.
Obbiettivi? Noi abbiamo le società di riferimento. Mi sembra che l'Atalanta stia facendo cose straordinarie. Ho sentito un'intervista di Percassi che ha dichiarato che la cosa importante è salvarsi. Perché il campionato è diventato difficile, tutte si sono rinforzate quindi dobbiamo salvaguardare la categoria. Dopodiché se arriva qualcos'altro bene ma non bisogna illudere la gente.
La scelta di Maran? Abbiamo fatto le nostre valutazioni, abbiamo parlato con De Zerbi ma Rolando mi è sembrato la persona più completa per il Cagliari. Penso inoltre che possa fare uno step di carriera importante, può stare qui a Cagliari qualche anno e poi magari, se vuole, andare in una squadra che fa la Champions.
Perché il 4-3-1-2? Ci siamo salvati con quello. Nella storia del Cagliari è stato importante. Il trequartista ora non c'è ma lo abbiamo, sono fiducioso che Joao possa farlo bene. Ora c'è da aspettare ma un lavoro fatto bene è quello derivato dall'esperienza. Io penso che sia il modulo giusto, poi se il mister cambierà idea andrà bene lo stesso.
Le motivazioni sono alla base di tutto, la cosa più importante. Tutti sono motivati, veniamo da un'annata difficile, io stesso. La motivazione è talmente parallela al talento che non si può farne a meno. Diego? Ho sempre cercato di motivarlo perché è un ragazzo di talento. E' complicato da gestire perché certe volte fa perdere la pazienza ma se trova la continuità non ci sono molti giocatori migliori.
Srna ha dato una mano sul mercato? Su Klavan è vero, Srna ha fatto da tramite con un amico. Se gioca qualche anno e poi diventa un direttore (sportivo) va bene ma per ora pensa al campo (ride ndr). Su Bradaric non è vero, sicuramente il fatto che conoscesse Srna ha aiutato ma eravamo già interessati.
Sono tanti i tifosi che si sono abbonati. Gli siamo grati perché staranno con noi e ci aiuteranno ogni domenica.
I giovani? Per noi è importante monitorare il territorio. Tutti i ragazzi sardi più talentuosi devono passare per il Cagliari. La società sta investendo molto, ha costruito un bel Settore giovanile, la Primavera quest’anno giocherà nel massimo campionato di categoria. Il Cagliari deve diventare sempre di più il club di riferimento per i giovani nati in Sardegna.
Il centrocampo del Cagliari? Tutti sono rinforzi, Cigarini è un rinforzo, Padoin, il nostro capitano Dessena. Abbiamo un centrocampo forte, tutti si giocherano lealmente il posto in squadra. E' l'unica condizione che può farci fare un campionato serio.
Il debutto di Klavan? Guarda, io non parlo mai di formazione. Io ho molti difetti ma scegliere la formazione non è uno di questi. Non so chi può giocare e non mi interessa perché mi fido di tutti i ragazzi in rosa.
Deiola? Probabilmente avrebbe avuto poco spazio. A me è dispiaciuto, un ragazzo sardo promettente, abbiamo preferito mandarlo a giocare. In futuro son convinto possa diventare una bandiera del Cagliari.
Il gruppo? Il nostro lavoro consisteva nel cercare di migliorare il vecchio nucleo. La serietà della proprietà è stata quella di tenere tutti i giocatori. Nicolò volevamo tenerlo e ci siamo riusciti, non è stato semplice. Per fortuna qusta sessione di mercato si è chiusa presto.
Più spazio per Padoin? E' un ragazzo e un giocatore di qualità. La partita di Firenze dello scorso anno è stata straordinaria. L'importante è che stia con noi e che stia tranquillo, spazio ne avrà sicuramente ed è un esempio per il gruppo.
Il mio lavoro? Io vivo molto a contatto con il gruppo. La gestione del gruppo e dei ragazzi è la base del mio lavoro, non riuscirei a farlo dietro una scrivania.
Srna? E’ un ragazzo straordinario, ci darà una grossa mano e anche Faragò può imparare molto da lui.
Faragò? Ha avuto una crescita esponenziale, da Srna può imparare molto perché sta seguendo un percorso di adattamento. Può migliorare ancora e diventare un esterno molto forte.
Soluzioni? Il mister ha tante soluzioni, ha 21 giocatori e da questi dovrà tirare fuori il massimo".