Dalla porta all'attacco: Cagliari, i 5 della spina dorsale

Cragno, Ceppitelli, Castro, Barella e Pavoletti sono ormai giocatori inamovibili nello scacchiere rossoblù

Antonello Cossu
17/08/2018
Approfondimenti
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Ogni squadra di calcio professionistica che si rispetti è composta da un gruppo di 25 giocatori di diverso valore, capacità e caratteristiche. Questi, guidati dallo staff tecnico, hanno il compito di formare un collettivo il più possibile affiatato in grado di far fronte a tutte le difficoltà che una stagione può recapitare.

Com’è vero che un buon numero di calciatori validi è necessario, però, è altrettanto vero che all’interno dei vari roster ci sono sempre delle figure che, per ragioni legate al campo, acquisiscono man mano peso via via maggiore e che vanno a creare, col tempo, la cosiddetta “spina dorsale” della squadra. Nel Cagliari individuarla è abbastanza semplice, i dubbi sono relativamente pochi e riguardano più che altro la sfera delle opinioni personali.

Sul portiere nessuna esitazione: sia Cragno che Rafael sono validi elementi ma il primo ha dalla sua parte l’età e la spregiudicatezza (dote sempre ben accetta in un estremo difensore). Dopo un inizio fatto di luci e ombre ha convinto proprietà e tifosi guadagnandosi di fatto la titolarità indiscussa.

In difesa come non nominare Luca Ceppitelli, vero e proprio totem della retroguardia isolana. L’ex Bari è ormai un punto fermo del club sardo, del quale è diventato praticamente il capitano de facto (quando Dessena non parte dall'inizio), fatto che sta a testimoniare la fiducia che l’ambiente intero ripone su di lui.

In mediana la scelta è più variegata e difficile ma, anche in questo caso, non sono necessari astrusi ragionamenti: in base a quanto visto fino ad ora, il nuovo Castro ed il “vecchio” Barella sono considerabili come il cuore pulsante e l’anima della comitiva, ovvero le pedine da cui spesso e volentieri partono le più pericolose iniziative rossoblù.

In avanti la preferenza, numeri alla mano, diventa quasi obbligata: il braccio armato della truppa, chi tra tutti incarna maggiormente la figura del bomber, è sicuramente Leonardo Pavoletti. Gli 11 gol della scorsa stagione sono stati, usando un eufemismo, a dir poco fondamentali per la salvezza della categoria e quest’anno ‘Pavoloso’ si è posto l'obiettivo di migliorare ancora il proprio score.

I 5 nomi - secondo noi di ottimo livello - fin qui snocciolati rappresentano certamente l'ossatura inamovibile della squadra sarda: coloro che dovrebbero lasciare in campo un'impronta chiara e visibile, partita dopo partita, al fine di creare una via virtuosa sulla quale incamminarsi insieme ai compagni.

Il mezzo per il successo è quindi da ricercare lì, nella spina dorsale, come sottolinea ancora oggi un importante allenatore italiano del passato nell'atto di ricordare le proprie esperienze vincenti: "Una forte spina dorsale è il vero segreto per puntare in alto sin da subito, non serve altro".

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