Eriksson, l’araba fenice rossoblù

Lo svedese dopo una complicata parabola sta conquistando sempre più credito all’interno della squadra rossoblù

Marco Castoni
03/05/2014
Approfondimenti
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Stebastian Eriksson, classe ‘89 è arrivato a Cagliari a seguito del serissimo infortunio dovuto alla rottura del legamento crociato. Nonostante ciò la società di Viale La Playa ha aspettato e seguito il giocatore scandinavo in tutte le tappe del suo difficile recupero, riscattandolo praticamente a scatola chiusa.

Non sappiamo se Mister Pulga abbia letto un’intervista che Sebastian rilasciò ai nostri microfoni, ma nei giorni che seguirono l’allontanamento del tecnico modenese il centrocampista espresse la sua ferma volontà di esser maggiormente impiegato nonostante onestamente avesse ammesso di avere davanti compagni che stavano giocando e meritando una maglia da titolare.

I vari infortuni e le squalifiche hanno concesso ad Eriksson numerose chance che il mediano ha saputo sfruttare magistralmente, facendogli guadagnare lo status di primo cambio del reparto di centrocampo. Sopravanzato agevolmente nelle gerarchie Cabrera, non è stato facile guadagnarsi dello spazio in una mediana che vanta i nomi di Dessena, Conti e Ekdal, più un Vecino che ha rimpiazzato di fatto più che degnamente Nainggolan. Di fatto il secondo svedese nella storia del Cagliari dopo Albin Ekdal, spera di ricalcarne le gesta che stanno consacrando il connazionale come uno dei centrocampisti più in forma del campionato.

Le prestazioni tutto cuore e grinta del centrocampista proveniente dall’IFK Göteborg stanno pian piano conquistando compagni e tifosi che si aspettano un ulteriore salto di qualità dal punto di vista tecnico. Infatti spesso e volentieri gli inesauribili polmoni sopperiscono ad una tecnica su cui urge lavorare. Negli ultimi giorni, come parecchi suoi compagni pare anch’egli esser finito nelle mire della fuoriserie del Leeds, ma su quest’aspetto bisognerà attendere l’evoluzione societaria, ben consci che la rosa del Cagliari non potrà essere smantellata al fine di equipaggiare la squadra inglese per una pronta promozione.

Non sappiamo se Eriksson possa venir meno ai diktat societari, ma più di altri lo svedese dovrà dimostrare riconoscenza verso una società e dei compagni che hanno fatto tanto per lui, in un periodo umano e professionale non facile, aiutandolo a rinascere. Come spesso noiosamente ripetiamo l’estate che ci apprestiamo a vivere sarà gravida di novità e ribaltoni, ma una certezza in più potrebbe esserci all’interno della squadra rossoblù, lo svedese di ghiaccio con un cuore rossoblù.

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