Pulga l’ingordo

Il mister rossoblù non si accontenta

Marco Castoni
29/04/2014
Approfondimenti
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Il tecnico del Cagliari Pulga non appena è tornato in sella della squadra isolana ha messo da subito le cose in chiaro, puntando tutto su un cambio di mentalità immediato e su una concretezza che da tempo non si vedevano nel capoluogo isolano.

Giocare per vincere e non per non perdere è stata la parola d’ordine trasmessa a Conti e compagni, portando in tre partite due vittorie ed un pareggio utili a centrare velocemente la salvezza. La chiarezza è una dote indiscutibile di Pulga che nelle conferenze della vigilia ha affermato che ogni singola sfida da qui alla fine del campionato va affrontata in modo da raccogliere il miglior risultato possibile, senza adagiarsi nella consapevolezza di aver raggiunto l’obiettivo.

La salvezza acquisita non accontenta Pulga, perché l’allenatore vuole arrivare più in alto possibile, senza lasciare spazio ad esperimenti tecnici e tattici o schierare coloro che hanno giocato di meno. Persino l’ipotesi di far esordire qualche giovane non ha avuto un accoglimento favorevole in seno alla conduzione tecnica.

È fin troppo chiara ed evidente l’intenzione e la voglia di far vedere a presidente, società attuale o futura e tifosi che Pulga è un allenatore da serie A ed intende continuare ad esserlo senza dover ricoprire nuovamente il ruolo di chioccia dei vari Lopez, Pusceddu o Suazo.

In caso di mancata conferma alla guida del Cagliari infatti, l’allenatore modenese vuole attestarsi come un uomo capace di fare l’ultimo step, ossia quello di entrare nel novero degli allenatori che dalle giovanili riescono a guidare le prime squadre in maniera più che degna.

Per il lavoro sinora magistralmente svolto, solo un’ennesima pazzia del presidente Cellino porterebbe Pulga lontano dall’isola, dando pienamente ragione a quei tifosi che accusano l’imprenditore sanlurese di essere un ingrato.

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