Maran e quella filosofia tanto cara a Ranieri

Il nuovo allenatore vuole lasciare il segno nella sua nuova avventura e per farlo ricorre al dogma calcistico lanciato dal suo illustre predecessore

Fabio Loi
10/06/2018
Approfondimenti
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“Bisogna cercare di portare le partite sui binari che vuoi, essere propositivi e dimostrare di essere più bravo degli altri. Fino a prova contraria, questa deve essere la mentalità che devi portare in campo. Poi se gli altri dimostrano di essere più bravi, tanto di cappello”.

Sono alcune delle parole della prima uscita ufficiale di Rolando Maran a 24 ore dalla sua ufficializzazione come nuovo allenatore del Cagliari. Parole che fanno tornare indietro nel tempo e che fanno riemergere ricordi di grandi imprese nella storia del nostro calcio e del Cagliari in particolare.

Un modus operandi che è diventato celeberrimo e che anche in Sardegna conoscono molto bene, perché portato alla luce da un grande ed indimenticato ex del club isolano come Claudio Ranieri, autore di due promozioni – dalla C alla A - e una grandiosa salvezza in massima serie come guida tecnica degli isolani.

A distanza di 27 anni, Maran prova ad aumentare ancor di più gli entusiasmi della tifoseria rossoblù con quel dogma calcistico che ha segnato una delle pagine più emozionanti e migliori della storia del Cagliari.

Un credo calcistico che, se portato avanti con lavoro, serietà e spirito comune di sacrificio (caratteristiche fondamentali del credo calcistico di Maran), si possono ottenere grandi soddisfazioni e raggiungere risultati significativi.

L’impresa a cui è chiamato non è delle più semplici, ma il lavoro per un allenatore professionista è il principio fondamentale per puntare in alto e da questo punto Maran vuole costruire il Cagliari del domani.

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