“Giulini tenga Barella ad ogni costo”. Ipse dixit, e ipse è Luigi Riva da Leggiuno, tanto per gradire. Come dargli torto. In un Cagliari che dovrà essere rimodellato in vista di un campionato che non potrà seguire la falsa riga di quello appena concluso, Nicolò è una delle pochissime certezze assolute dei rossoblù.
In questo momento, Nicolò rappresenta l’uomo X attorno a cui costruire una squadra, il perno a cui aggiungere dieci uomini. La sua cessione, certamente, aprirebbe scenari importanti in ottica bilancio, ma la sua permanenza si inquadra come condizione necessaria per un Cagliari che vuole e deve alzare l’asticella. I sardi dovranno riuscire a mantenere intatto l’organico per ciò che concerne gli elementi chiave, a cui poi dovranno esser aggiunti quattro-cinque buoni giocatori che possano alzare il tasso tecnico di una rosa per nulla da buttare. Gigi sa, avendolo vissuto in prima persona, cosa possa significare la conferma di un pilastro per una squadra, sia dal punto di vista strettamente di campo sia da quello dell’impatto psicologico.
Cedere i pezzi pregiati significa firmare la resa in partenza, ammettere l’impossibilità di aspirare a grandi traguardi e l’accontentarsi di vivacchiare. Mantenere Barella in Sardegna significherebbe lanciare un messaggio forte, equivarrebbe a dire che i sardi non mollano mezzo centimetro e che, al contrario, puntano a rinforzarsi. L’anno prossimo, inoltre, Nicolò sarà chiamato allo step successivo, quello che lo trasformi da talento consacrato a big di prima fascia.
La mancata chiamata nella prima Nazionale di Mancini ( in favore di Baselli e Mandragora) dimostra come ancora il prodigio cagliaritano stia leggermente sotto al gradino più alto, quello dei campioni. Riva è d’accordo, e lui stesso ha chiesto a Barella di diventare campione, prima di leader del Cagliari: la sua benedizione c’è, ora bisognerà vedere se arriverà anche quella della dirigenza rossoblù.
Il fatto è che in ogni caso Nicolò arriverà. Bisognerà solo capire se con la maglia rossoblù o di un altro colore.