Il Cagliari occupa la diciottesima posizione in classifica, quella che destinerebbe i rossoblù in B alla pari di Verona e Benevento già matematicamente retrocesse.
Le restanti due sfide, con Fiorentina in trasferta e Atalanta tra le mura amiche, impongono alla formazione rossoblù di ambire alla massima posta in palio onde evitare di effettuare diverse ipotesi matematiche.
Vincere entrambe le gare, al cospetto di compagini che lottano per un posto in Europa, è una fattispecie di difficile attuazione ma comunque perseguibile grazie all'apporto di interpreti che hanno tutte le caratteristiche tecniche e mentali, per restituire un apporto diametralmente opposto rispetto a quello offerto fino a questo momento.
Cragno tra i pali ha sempre difeso la porta rossoblù elargendo tutto il suo potenziale, confermando un trend che lo identifica come uno dei prospetti più interessanti del panorama italiano. Se Cragno offre diverse sicurezze, in difesa il solo Ceppitelli, con fortune alterne sembra aver recepito la gravità del momento. Faragó e Padoin, a seconda del modulo impiegato, nonostante caratteristiche che prediligono un impiego in mediana, appaiono in grado di completare degnamente una retroguardia che preveda l'utilizzo di due centrali e due terzini.
In mediana invece Ionita appare in lenta ma costante crescita all'interno di un reparto dove Deiola, in virtù di sentimenti d'appartenenza e voglia di recuperare il tempo perduto, va ad affiancare splendidamente l'apporto incessante offerto da Nicolò Barella. Dessena e Cossu, due interpreti reduci da mille battaglie, hanno voglia e determinazione nel evitare la deriva intrapresa, ma il loro impiego appare improbabile dal fischio d'inizio.
Il reparto avanzato dal canto suo vanta un unico e indiscutibile punto fermo che risponde al nome di Pavoletti. L'attaccante livornese infatti nonostante sia stato lasciato inesorabilmente solo in molteplici occasioni, può garantire centimetri e carattere fondamentali nelle ultime due gare che lasciano presagire una bagarre all'ultimo sangue.
Diversi e validi nomi (ai quali potrebbe aggiungersi quello di Joao Pedro) che alimentano le residue speranze all'interno di un mondo che non vuole smettere di credere nella salvezza, ma che qualsivoglia esito venga raggiunto dovrà far tesoro di evitabili, inspiegabili e mortificanti errori di valutazione.