Ed ora si mette male, malissimo. Il Cagliari torna in Sardegna coi vestiti strappati quasi quanto la sua stessa dignità, sfigurata da una Samp che infierisce su una squadra che sembra solo chiedere tregua ad un campionato che non vuole saperne di finire.
Nello stesso momento, qualche centinaia di chilometri più a est, la Spal sta strapazzando lo stesso Verona che venti giorni fa ha sconfitto i sardi. Poco prima, all'ora di pranzo e un po' più a sud, il Crotone prende per i fondelli quel Sassuolo con cui i rossoblù, non più tardi di due mesi fa, "scelsero" di accontentarsi di un pareggiotto a reti bianche. E attenzione, queste non sono coincidenze, non possono esserlo. È questione di asticelle. Quella del Cagliari si è abbassata da tempo, con una squadra che ha progressivamente ridimensionato le sue ambizioni, trasformando una salvezza da brindare in scioltezza in un finale drammatico.
Oggi la zona retrocessione dista due punti, e l'avversario in questione è il solidissimo Chievo, una squadra che ci ha insegnato, nel corso degli anni, che in un modo o nell'altro poi la salvezza la trova. Solo un punto separa invece Cagliari e Spal, con i ferraresi che al momento sembrano davvero avere diverse marce in più.
Il fatto, tremendo fatto, è che risulta davvero complicato trovare qualcuno che se la passi peggio dei sardi che, al momento, vagano per i campi d'Italia senza logica senza meta. Il gol di Pavoletti è casuale, i quattro della Samp idem, nel senso che sarebbero potuti essere tranquillamente cinque o sei. Duole dirlo, ma nel Cagliari sfascia-bussole persino il magellanico Barella sembra aver perso il senso dell'orientamento. Certo sarebbe difficile il contrario, se non inutile, perché nessuna rondine ha mai fatto primavera, ma le sue ultime opache prestazioni sono l'emblema di un Cagliari rovinato e rovinante.
Al prossimo turno arriva la Roma, semifinalista di Champions, e i rossoblù saranno pure orfani del play Cigarini, squalificato in seguito dell'espulsione rimediata ieri. Chiaramolo sin da ora: giocando così contro la Roma se ne prendono almeno altri quattro.