Questa è la triste storia del Cagliari. Degli undici attori rossoblù in cerca di un autore. Qualcuno che quantomeno indichi la via, cosa fare, qualcuno che illumini. Sarà che la lampadina si è spenta da quando il regista, all'anagrafe Luca Cigarini, ha salutato le quinte per l'infermeria.
L'infortunio del playmaker ex Parma ha di fatto condannato i sardi all'assenza di idee, almeno sino a quando Lopez non ha capito che fosse necessario dirottare Barella in cabina di regia. Il 18, grazie alla sua straordinaria duttilità, si è disimpegnato egregiamente anche in questo ruolo, seppur sia chiaro che la sua posizione preferita sia un'altra.
Il Cagliari ha dunque dovuto sacrificare parte della dinamicità di Nicolò sull'altare del vertice basso centrocampo, recuperando il fosforo che pareva smarrito. È chiaro che poter contare contemporaneamente sul miglior Barella e allo stesso tempo sulle geometrie di Cigarini farebbe tutta la differenza del mondo, ma per ora i sardi son costretti all'attesa.
Un attesa che comincia a farsi pesante, perché il carro della salvezza va e un Cigarini potrebbe essere fondamentale per aggrapparcisi.