Da Riva ad Astori passando per Baresi e Baggio: ecco le maglie ritirate in Italia

Conosciamo la storia dei numeri che le società hanno deciso di non far indossare più a nessuno

Luca Neri
07/03/2018
Approfondimenti
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Storia ghiacciata, congelata per sempre. Momenti che resteranno in eterno e quella maglia, la 13, che non sarà più di nessuno. Né a Cagliari, né a Firenze.
Entrambe le società hanno infatti deciso di ritirare la maglia che fu di Davide Astori, in rispetto della memoria del difensore prematuramente scomparso.

Il caso di Davide, per quanto singolare, non è unico. Son diversi i giocatori defunti a cui le società di appartenenza hanno deciso di riservare lo stesso onore: uno su tutti Gianluca Signorini, strappato dalla SLA nel 2002, con la sua numero 6 del Genoa. Ancora, la 8 di Donato Bergamini del Cosenza, ammazzato in circostanze tutt’ora dubbie nel 1989: la società ha ritirato la maglia in attesa di chiarezza sulla sua morte. Vittorio Mero, con la sua 13 del Brescia e Piermario Morosini con la 25 livornese si son tristemente aggiunti all’elenco.

In altri casi il ritiro del numero è conciso con circostanze di tutt’altro genere. Non di rado le società hanno riconosciuto questo privilegio a giocatori che si sono particolarmente distinti all’interno del club di appartenenza, contribuendo a scrivere pagine importanti della storia della squadra: è il caso della 3 di Maldini al Milan e di Facchetti all’Inter, del 4 di Zanetti nerazzurro sino al 10 di Protti, Maradona e Baggio, passando per la 6 di Baresi. Menzione a parte merita Gigi Riva, con la sua mitica undici ritirata nel 2005 dal Cagliari per omaggiare per sempre il giocatore più rappresentativo della storia rossoblù.

Curioso pensare come il numero più coinvolto da questo genere di trattamento sia il 12: diverse squadre hanno infatti deciso di non far indossare più a nessuno la maglia in dedica ai tifosi, dodicesimo uomo in campo. Si tratta di Atalanta, Cesena, Genoa, Lazio, Lecce, Palermo, Parma, Pescara e Torino.

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