Cagliari, il miglioramento parte dalla fase difensiva

Il lavoro di gruppo dà i risultati, i rossoblù non subiscono gol da due partite

Pietro Piga
14/02/2018
Approfondimenti
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Centodiciannove giorni fa, all’arrivo in cantiere, era consapevole di dover fare un «intervento edilizio». L’edificio stava perdendo pezzi e il crollo era inevitabile: c’era bisogno di aumentare la protezione. Così, López s’era messo il casco di protezione, aveva preso la cazzuola e il frattazzo per sostituire, lisciare e regolarizzare l’intonaco. Le crepe, col passare del tempo, stanno sparendo e il muro sta reggendo.

Nessuno spiffero – Da centonovantatré minuti, davanti all’area di rigore del Cagliari, sventola il cartello «Vietato l’ingresso». L’hanno letto la Spal (2-0) e il Sassuolo (0-0), che sono state bloccate e non hanno avuto la possibilità di graffiare la retroguardia rossoblù. La quale, per la quinta volta in stagione, ha mantenuto la porta inviolata e per due volte, invece, per la seconda partita consecutiva: era già capitato dalla terza alla quarta giornata del girone d’andata, contro il Crotone (1-0) e la Spal (2-0).

I miglioramenti – Da due turni, il tridente difensivo è composto, da sinistra a destra, da Castan, Andreolli e Ceppitelli. La fermezza, la costanza e la resistenza all’urto degli interpreti hanno permesso al Cagliari di lasciare anche poche opportunità agli avversari: quattro tiri in porta per la Spal (come per la Juventus al ritorno) e due per il Sassuolo (minor numero di conclusioni concesse). Queste statistiche rispecchiano i progressi fatti dalla squadra: nelle prime otto partite con López, aveva incassato 13 reti (1,6 di media a gara); nelle successive otto, invece, 7 (0,8).

Sul campo – L’ordine e l’organizzazione, evidenziate da Ceppitelli al termine della sfida Mapei Stadium, è la sintesi dei risultati positivi della fase difensiva del Cagliari. Nel 3-5-2, l’aiuto c’è pure dagli esterni di centrocampo: sulla destra, Faragò difende e offende; sul lato opposto, Padoin rimane più «bloccato». Dunque, in ripiegamento, si compone una difesa con cinque effettivi, supportati dai centrocampisti, con Ionita, Cigarini e Barella che formano la seconda linea davanti a Cragno e fanno densità. Il lavoro di gruppo è cruciale.

Inseguimento al tris – Che potrebbe aggrappare sabato, al Bentegodi, nel faccia a faccia contro il Chievo. In serie A, l’ultima volta che il Cagliari era riuscito a non subire un gol per tre incontri di fila è stato nell’annata 2012/13, quando in panchina c’erano Pulga e López. Quella formazione, che tra il 7 e il 28 ottobre 2012 sconfisse con la sfilza di 1-0 il Torino, il Bologna e la Sampdoria, conquistò la salvezza con sei gare d’anticipo. Anche oggi, El Jefe s’impegna, insieme alla rosa, per raggiungere quell’obiettivo. Per togliere il casco di protezione prima dell’estate, servirà continuare a rafforzare il muro in questo modo.

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