Calciomercato - Cagliari, il paradosso: la scommessa può diventare progettualità

Ceter e Lykogiannis, due colpi con un'ambizione di grandezza

Luca Neri
26/01/2018
Approfondimenti
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Ho sempre invidiato squadre come Udinese e Palermo. Quelle che prendevano gli aerei. Quelle che volavano in Argentina, in Uruguay, in Colombia e si trovavano in mano un Alexis Sanchez, un Cavani, un Pastore, un Cuadrado. La ricerca del campione. È chiaro che il Palermo oggi mai potrebbe permettersi Dybala, ma ha potuto permettersi la Joya 18enne, l'ha scovato sconosciuto in Argentina e l'ha trasformato in un campione. Da lì una plusvalenza da sogno, oltre che qualche anno con il pubblico sicuro a godersi le sue magie.

Progettare significa questo: fare i biglietti e volare oltreoceano, scovare il talento, fare i punti con le sue giocate e, se necessario, rivenderlo. Da lì una parte del gruzzolo la si può spendere per lo stadio, una parte sul vivaio, una parte su giocatori già fatti e finiti, e quel che resta su un altro talentino, in un processo senza sosta che ha permesso ad una piccola realtà come Udine di disputare varie volte la Champions League e di non rischiare mai la retrocessione, senza nemmeno svenarsi ma, al contrario, arricchendosi.

A Cagliari non ho quasi mai visto questa idea. Si è sempre ambito a vivacchiare con discreti giocatori, ma mai spaccandosi la testa per trovare autentici campioni. Ad occhio e croce l'unico vero top player sfornato dal Cagliari negli ultimi vent'anni sembra essere Nainggolan, scoperto a Piacenza con più di un pizzico di fortuna. Per questo motivo vedevo di buon occhio un Ibarbo e vedo di buon occhio un Ceter o un Lykogiannis. In questi colpi vedo un'idea, un progetto, un'ambizione: quella di andare a caccia per una quaglia e tornare a casa con un cinghiale. Sapete qual è il bello di queste operazioni? Che non ci perdi nulla.

Prendete Ibarbo: il colombiano non ha mantenuto le attese e non è diventato di certo un campione. Eppure è stata una delle migliori plusvalenze della storia recente dei sardi. È difficile che un giovane possa deprezzarsi così rapidamente e così ripidamente.

Un Lykogiannis comprato a poco più di mezzo milione, potrà diventare mai un fuoriclasse? Non si sa, magari sì, e allora stapperemo lo champagne, o magari no. Ma non verrà rivenduto mai ad una cifra inferiore, per quella che sarebbe una vera e propria win win situation.

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