Forte, forte che butta giù le porte. Fortissimo.
Talentuoso come pochissimi, maturo come nessuno alla sua età.
Quantità, qualità, tutto tradotto in piedi fatati prestati ad una cattiveria agonistica da bulldozer. Un potenziale pressoché illimitato e una intera carriera ancora da vivere.
Ma non chiamatelo top player. Non oggi. Perché ogni volta che si proverà a bloccare il tempo lui chiederà di lasciarlo passare, con la gentile promessa di essere galantuomo.
Io mi fido del tempo, e son sicuro che Barella diventerà un titolare del nazionale del futuro. Ma l'avvenire va aspettato, perché la strada che porta all'Olimpo del calcio è ancora impervia. Oggi ci son tanti dettagli nel gioco del ragazzo con la 18 che andranno necessariamente limati.
Il primo, il più eloquente, è l'eccessiva e a volte insensata irruenza. La grinta ci sta, il temperamento e l'aggressività idem. Il problema è che a volte Nicolò varca il confine, lanciandosi in tackle e interventi cattivi inutili. Tutto normale per un ventenne con la voglia di spaccare il mondo, ma Barella dovrà lavorare per evitare anche solo di crearsi la nomea del mediana ciò rude e falloso. Non è pensabile un campione che finisca sul taccuino dei cattivi ogni volta che calca un prato verde.
Col tempo il cagliaritano dovrà sviluppare il suo killer instinct, diventando più pericoloso in zona gol. Quest'anno ha già marchiato il tabellino due volte, ma nelle sue corde ci sono almeno il doppio di questi centri. Per i suoi piedi e la sua intelligenza tattica Barella ha tutte le carte in tavola per infilare 7-8 gol a stagione. Sarà dunque necessario affinare i tempi di inserimento e la cattiveria nel cercare la porta.
Ultimo, ma non per importanza, la duttilità. Sembrava un factotum, ma in realtà ci son grosse differenze di rendimento tra il Barella mezzala e il Barella regista: per arrivare a giocare ad altissimi livelli sarà importante essere un jolly, uno in grado di fare qualsiasi cosa una volta entrato in uno stadio. Qualcosa di più si è vista nelle rare occasioni in cui è stato impiegato da trequartista.
La voglia di migliorare non manca, il tempo nemmeno. Oggi Nicolò non è ancora un top player, anche se lo diventerà. I sardi hanno in mano un diamante,lo hanno blindato proprio ieri sino al 2022, ora sta a loro incastonarlo nell'anello giusto.