Puntare le proprie fiches sul settore giovanile per costruire il Cagliari che verrà. Un progetto importante che la dirigenza isolana - in primis il patron rossoblu Tommaso Giulini - ha voluto fortemente. Per questo progetto, il sodalizio di Via Mameli ha affidato la guida a una personalità esperta del mondo del pallone e la scelta è ricaduta su Mario Beretta. Il responsabile della cantera rossoblu ha parlato di questo processo evolutivo ai microfoni del Corriere Dello Sport. Ecco le sue parole:
"Noi siamo un gruppo dirigenziale molto esigente, tuttavia posso ritenermi contento e soddisfatto del lavoro svolto fin qui. Abbiamo iniziato questa avventura due anni e mezzo fa, ma avremo bisogno ancora di tempo. Il fatto poi che la società ci sostiene è molto positivo. La struttura del nostro progetto? Indubbiamente il lavoro sul campo, ma puntiamo anche a far crescere i nostri ragazzi sotto il profilo comportamentale e morale.
Per i più piccoli, siamo particolarmente attenti a parlare con i genitori e al loro rendimento scolastico. Giulini? Se solo noi ci credessimo e lui non fosse dalla nostra parte, allora non ci sarebbe molto su cui lavorare. Il presidente segue quotidianamente il nostro operato e ci ha sempre messo nelle migliori condizioni per lavorare. Il vivaio sardo? Si, il 96 % dei nostri ragazzi è sardo e da subito sentono l'importanza di questa maglia. Anche io sono diventato sardo. Il prossimo obiettivo? Migliorarci, pur sapendo che è difficile".