Capelli che dal colore nero cominciano a divenire sempre più bianchi, volto teso e sorriso appena accennato, mente rivolta ad un chiaro obiettivo: fare il bene del Cagliari. Perché questa, e lui lo sa, è l’unica cosa che conta.
Diego Lopez ha scritto pagine importanti della storia rossoblù, prima da calciatore (e capitano), poi da allenatore, con alterne fortune. Ora è tornato, voluto fortemente dal presidente Tommaso Giulini.
“Prima allenavo amici, ora ho solo due-tre giocatori che ho già allenato, ma mi sento maturo e più cauto nelle decisioni”: questo un passaggio della conferenza stampa del nuovo tecnico, presentato ieri dopo aver diretto il primo allenamento.
Giulini, accanto a Lopez durante la presentazione, ha voluto ringraziare il predecessore Rastelli, lodato per le qualità di allenatore ma anche e soprattutto per quelle umane: con lui il patron della compagine sarda ha trascorso momenti magnifichi, conditi da piacevoli storie da raccontare.
Poco tempo, il giusto, per i complimenti riservati al mister campano, salvo poi proiettarsi al futuro: migliorare ulteriormente sarà l’obiettivo, per conquistare una tranquilla salvezza, guidati da chi conosce già l’ambiente rossoblù e potrebbe toccare le giuste corde della squadra.
Una nuova pagina sta per essere scritta: sarà un fiume di parole che potrà essere letto per più di 28 mesi? La risposta spetta soltanto al campo.