Vorrei, ma non posso. È il pensiero ricorrente quando si volge lo sguardo alle corsie laterali del Cagliari. Destra o sinistra fa poca differenza, quello che emerge è la pochezza tecnica e qualitativa a disposizione.
In attesa del “messia” van der Wiel, che ci si augura possa risolvere non tutti, ma alcuni problemi (essendo peraltro un laterale di ruolo), contro il Chievo Padoin da una parte e Miangue dall’altra hanno palesato evidenti difficoltà.
L’ex Juve, che terzino propriamente non è, ha fatto ciò che ha potuto, confermando i limiti di posizione e, soprattutto, di corsa e fiato, soffrendo le sortite avversarie. Per quanto riguarda il belga, invece, il discorso è differente: è un vero e proprio cursore di fascia, e all’inizio della partita sembrava potesse incidere in maniera forte, con sgroppate e cross ben calibrati. Poi si è sciolto come neve al sole, facendo emergere grossi limiti nella reattività ai passaggi, nella coordinazione e nella capacità difensiva: cose già viste nelle poche apparizioni dello scorso campionato e la scorsa estate durante il ritiro. Senza dimenticare che la spesa per il suo riscatto è ammontata a 3,5 milioni. Mica poco.
L’ingresso di Faragò domenica pomeriggio non ha inciso come ci si sarebbe immaginato, a differenza di quanto visto contro il Sassuolo. Capuano, invece, che non aveva certo stupito ma nemmeno deluso totalmente nelle precedenti uscite, è stato fatto rifiatare ed è pronto per essere nuovamente impiegato.
Soluzioni? Per il momento Rastelli, che forse qualcosa in più in sede di mercato si sarebbe atteso per due ruoli chiave del suo gioco, deve tenere duro e provare ad ottenere il massimo dagli uomini a disposizione. Con un occhio, magari, alla Primavera di mister Canzi, che potrebbe se necessario regalare alla corsia sinistra della prima squadra qualche innesto capace di sorprendere.