Oltre i punti guadagnati in classifica, sei dopo quattro partite, il Cagliari sta dimostrando di essere una squadra nel vero senso del termine. Dopo due anni di gestione Rastelli dove tale impressione è stata ben lontana dall’appartenere al gruppo rossoblù, la stagione attuale restituisce l’immagine di un gruppo coeso e orientato verso un obiettivo comune.
Un allenatore più convinto certo è un dato evidente, la spinta di un popolo che non è mai mancata non è un fattore da sottovalutare, la gioia per la nuova casa anche, ma più di tutti in questo avvio di campionato sembra spiccare l’unità di un collettivo che orfano di alcune personalità ingombranti, ha saputo elevare il proprio rendimento.
Se si esclude un Barella le cui prestazioni sono difficili da classificare, il resto della rosa a disposizione di Rastelli, non riscontra picchi indubbi di personalità o qualità; ciò non consente a nessuno di svolgere una funzione prevaricante sui compagni, trovando così un obiettivo comune che risiede nella ricerca del risultato positivo attraverso il gioco di squadra.
Rastelli e un campionato lungo e complicato, offriranno diverse e valide possibilità a tanti interpreti: a Ferrara ad esempio, lo stop di Andreolli ha dato l’occasione a Ceppitelli di ricordare quali siano le proprie indubbie qualità.
Uno spirito differente ed evidente, che dopo quattro partite di cui tre trasferte offre dividendi importanti, risulta utile in termini di classifica ma anche a supportare ed incoraggiare l’atteggiamento della formazione rossoblù.
Un entusiasmo che la partita casalinga contro il Sassuolo potrà alimentare ulteriormente, consci che grazie ed attraverso il gruppo, non si avverte il bisogno di dover contare su presunti fuoriclasse.