In principio erano due i centrocampisti centrali sui quali il Cagliari faceva affidamento con la gestione Massimo Rastelli. Il principale artefice della manovra isolana era Davide Di Gennaro, che si è alternato prima con Marco Fossati (in Serie B) e successivamente con il greco Panagiotis Tachtsidis (in Serie A). Ora, però, le cose sono cambiate.
In particolare, la questione relativa alla cabina di regia del nuovo Cagliari versione 2017-2018 è ora composta da tre giocatori, che, pur essendo giocatori diversi, hanno nella tecnica e nella fantasia le loro caratteristiche principali: stiamo parlando di Luca Cigarini, Nicolò Barella e del rientrante Andrea Cossu, reduce dall’avventura all’Olbia.
La prima scelta è indubbiamente Luca Cigarini, pronto a riscattarsi dopo una stagione negativa alla Sampdoria (che lo aveva strappato al Cagliari, quando il giocatore era dato in uscita dall’Atalanta). Il sodalizio isolano lo cercava da tempo e, alla fine, su proposta di Daniele Conti (ex capitano rossoblù, ora dirigente), è riuscito finalmente a portarlo in Sardegna. Un arrivo sicuramente importante per Rastelli, che garantisce una visione di gioco a 360°, dovuta alla sua intelligenza tattica, alla sua precisione nei lanci e nei passaggi, oltre ad essere un buon tiratore nei calci da fermo.
Molti si sono chiesti come mai non sia arrivato (almeno per il momento) un centrocampista che possa alternarsi al play-maker (classe 1986) di Montecchio Emilia. In realtà, la strategia della squadra rossoblù appare ben chiara e definita: avere al centro del campo un solo nuovo innesto dal calciomercato e due potenziali alternative “fatte in casa”, tra esperienza e gioventù. L’astro nascente di casa Cagliari corrisponde al nome di Nicolò Barella.
Tra i giocatori attualmente a disposizione di Rastelli in mediana, il numero 18 è quello che può fare la differenza grazie alla sua duttilità tattica. Il gioiellino rossoblù è in grado, infatti, di giocare da mezzala (a destra o a sinistra), da trequartista o anche da regista. Ed è proprio il ruolo del play-maker sarà la prossima tappa fondamentale per il classe 1997: un test importante per un’ulteriore crescita tecnica da parte di un talento già cercato dalle grandi italiane e d’Europa.
Infine, non meno importante, l’apporto di Andrea Cossu. A 38 anni, il folletto cagliaritano ha ancora la tenacia e la determinazione per continuare a stupire. Indubbiamente i ritmi non saranno quelli del passato, ma la sua fantasia a centrocampo può ancora essere utile per la causa rossoblù.
Molti addetti ai lavori hanno apprezzato le sue doti tecniche (nella sua seconda esperienza al Cagliari dal 2007 al 2015) da fantasista dietro a due punte (innovazione portata da Davide Ballardini nella stagione 2007-2008, quella della miracolosa salvezza): le sue giocate e il suo rendimento costante gli hanno permesso in quegli anni di essere persino convocato in Nazionale.
Tuttavia, la sua tecnica e la sua fantasia non si sono spente nemmeno quando Ballardini aveva ritagliato per lui il ruolo di regista (quando Daniele Conti era assente). Ora toccherà a Rastelli alternarli nel momento giusto.