Nicola Legrottaglie si racconta.
In una video - intervista rilasciata alla pagina Facebook del Cagliari Calcio, il vice allenatore rossoblù racconta il mondo Cagliari dal suo punto di vista.
Ecco le sue dichiarazioni:
"Quando fai parte di un gruppo, di una squadra, di un’azienda, di qualsiasi tipo di gruppo, si lavora insieme, dove ognuno mette a disposizione le proprie peculiarità, le proprie forze e soprattutto le proprie conoscenze ed esperienze. Noi stiamo dando un po’ tutte queste cose come staff. L’abbiamo impostata in questo senso, dove c’è un obiettivo comune e dove ognuno di noi mette tutto il suo bagaglio tecnico, tattico, di esperienze per raggiungere i risultati.
Il viceallenatore è colui che tra virgolette coordina anche il resto del lavoro dove, insieme all’allenatore, definisce la strategia e poi, insieme ai collaboratori, si fa un piano di lavoro per raggiungere gli obiettivi: questo è il mio ruolo. La mia mission quest’anno, così come nell’annata precedente, è quella di portare ai ragazzi (in particolare ai difensori) quello che so.
Io mi occupo degli aspetti difensivi, mi sono preso a cuore la difesa perché c’ho giocato, conosco alcuni trucchi del mestiere: cerco di dare a loro quello che per me è stato importante per arrivare a certi livelli. Rastelli? Abbiamo sempre avuto un rapporto di stima reciproca, di rispetto, di onestà, di lealtà. Ci diciamo sempre le cose che pensiamo, condividiamo principi di vita fondamentali per lavorare insieme e raggiungere gli obiettivi.
Venire a Cagliari e lavorare con Massimo non sono stati un caso. In sei mesi ho conosciuto una terra fantastica, l’ho scoperta. Prima ci venivo solo in vacanza, adesso ne ho scoperto i pregi e i difetti, la gente, la cultura di questo popolo. La società è ambiziosa, sta facendo di tutto per portare il Cagliari dove merita, com’è successo l’anno scorso. Abbiamo fatto bene: un plauso va fatto sicuramente al presidente.
Con i tempi che ci sono in giro, spendere come sta facendo in questo sport dove a volte non ti gratifica, è veramente da persone da stimare e quindi invito i sardi a stare vicino a questa persona. Quando uno investe, ha bisogno di sentire intorno a sé affetto.
A volte si sbaglia, a volte si azzeccano le scelte, ma il bello è proprio quello: quando tu hai bisogno, sai che c’è un popolo dietro che ti sostiene, quindi questo è il mio appello. Stateci vicino, perché noi quello che facciamo in ritiro e durante l’anno, lo facciamo veramente in buona fede, sapendo che quello che scegliamo è per il bene della squadra.
Capisco i tifosi quando si vince o si perde, però lo sport è questo. Oramai i primi attaccanti sono i difensori (n.d.r. ride). Ho sempre amato fare gol. Vedere un difensore che va in area a segnare è fantastico.