Allegri: "A Cagliari anni staordinari, Cellino un maestro: ci giocammo un posto in Uefa"

"Giocare nel Cagliari è stata la mia fortuna"

Fabio Loi
28/06/2017
Interviste
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Massimiliano Allegri è indubbiamente diventato un simbolo della storia recente della Juventus, che ha conquistato il suo sesto Scudetto consecutivo (terzo dell'era post Conte).

Ma non solo. Il tecnico livornese ha avuto altresì un grande passato glorioso con il Cagliari (sia da giocatore sia da allenatore).

In un'intervista rilasciata alla firma prestigiosa di Sky Sport, Paolo Condò, nel programma "Mister Condò", Allegri si racconta a 360°.

Ecco le sue dichiarazioni:

"Gli anni passati a Cagliari sono stati straordinari. Giocare con la maglia rossoblù ha rappresentato per me una grande fortuna, anche se in città oggi potrebbero pensare benissimo il contrario. Cellino? È il presidente, ma anche l'uomo che mi è stato vicino nel momento in cui non partimmo bene con le famose cinque sconfitte consecutive.

Alla sesta batosta, molto probabilmente Cellino avrebbe optato per l'esonero, cadendo in tentazione, ma pareggiammo a reti bianche in casa contro il Milan. Ambrosini si mangiò un gol fatto, ma se avesse segnato sarebbe stata una cosa non giusta, perchè nelle prime gare avevamo dimostrato di saper giocare bene a calcio.

Ricordo molto bene quel periodo: nella nostra rosa mancava un giocatore fondamentale come Robert Acquafresca. Al suo rientro, tutto cambiò, addirittura arrivando a giocarci persino un posto in Uefa contro la Roma davanti al nostro pubblico. Quell'annata, così come quella successiva, fu davvero fantastica.

Ancora oggi ho un rapporto ottimo con Cellino. È vero che tra di noi c'è stato un periodo di gelosia, ma poi tutto passò. Per me è stato un maestro, un insegnante fondamentale. Per i giovani tecnici che si affacciano per la prima volta in A, avere un presidente così e una società solida alle spalle ritengo sia una cosa importante".

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