Sarà un'estate calda, quella che si prepara a vivere il nuovo direttore sportivo del Cagliari Giovanni Rossi, arrivato qualche giorno fa dal Sassuolo per sostituire il partente Stefano Capozucca.
A prescindere dalla conferma (o meno) di Massimo Rastelli, che dovrebbe comunque rimanere sulla panchina del Cagliari anche per la prossima stagione, Rossi dovrà fare i conti con alcune situazioni delicate.
Oltre agli addii delle ultime ore di Bruno Alves e di Davide Di Gennaro, e i ritorni dei prestiti di Miangue, Gabriel, Tachtsidis nelle loro rispettive squadre, ci saranno tanti nodi da sciogliere.
Bisognerà capire, ad esempio, quali intenzioni avranno i due brasiliani Joao Pedro e Farias. Entrambi hanno il contratto in scadenza nel 2020, ma potrebbero lasciare il Cagliari dopo tre stagioni da protagonisti. Joao Pedro, come ha fatto capire qualche settimana fa il suo procuratore, ha mercato e potrebbe garantire al Cagliari una considerevole plusvalenza, mentre Farias, che in questa stagione non ha trovato molto spazio, potrebbe cambiare aria.
Si dovranno valutare anche Ceppitelli e Melchiorri che quest'anno hanno giocato poco per via degli infortuni. Infine, bisognerà fare attenzione alle sirene della MLS su Borriello.
Insomma, Rossi dovrà mettersi fin da subito a lavoro, sotto la Sella del Diavolo, per costruire una squadra competitiva per la prossima stagione. E non è da escludere l'ipotesi (molto concreta) che si possa assistere ad una vera e propria rivoluzione.
Una cosa è certa. Sicuramente cambierà la politica di fare mercato rispetto allo scorso anno. Perché se con Capozucca si era preferito puntare sull'usato sicuro, quindi su quei giocatori navigati, di grande esperienza, con tanti anni di serie A alle spalle, con Rossi si punterà presumibilmente sulla linea verde, come ha fatto negli ultimi anni a Sassuolo con grandi risultati.
Iemmello, Politano, Pellegrini, Mazzitelli, Sensi, Adjapong, Letschert, ma anche Cibash, Fontanesi e Falcinelli, sono soltanto alcuni dei giovani scovati e lanciati dall'ex direttore sportivo del Sassuolo, molti dei quali, tra l'altro, italiani. Giocatori che si sono fatti le ossa nelle categorie minori per poi crescere ed affermarsi ad alti livelli.
Dunque non è un azzardo affermare che la scelta della società di puntare su Giovanni Rossi abbia un chiaro intento. Quello di ringiovanire la rosa e attuare una politica di valorizzazione di giovani (italiani) che fino a non poco tempo fa era il marchio di fabbrica del Cagliari. Una sorta di ritorno alle origini. Che non significa necessariamente “ridimensionamento”, come magari qualcuno potrebbe pensare. Se si semina bene, si potranno raccogliere i frutti. E Rossi a Sassuolo ha seminato bene.
C'è un'intera estate per lavorare. C'è una squadra da costruire.