Domenica prossima il suo cuore sarà diviso a metà per il Derby delle Isole tra Palermo e Cagliari nella cornice del Renzo Barbera – La Favorita. L’ex attaccante, Gaetano Vasari, ripercorre in un’intervista alla Gazzetta Dello Sport, i momenti più importanti della sua carriera sia con i rosanero che con la maglia rossoblù. In Sardegna arrivò dal Palermo e proprio nel capoluogo sardo, provò emozioni indimenticabili.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Con il Cagliari furono due campionati assolutamente fantastici, dove conquistammo la promozione in Serie A e l’anno dopo disputammo un ottimo torneo, togliendoci soddisfazioni straordinarie, battendo squadre di grande livello come Juventus, Roma, Inter e Milan. Che gran stagione! Domenica, però, chi ha l’obbligo di vincere è sicuramente il Palermo, può ancora farcela ma per loro è sostanzialmente un’ultima spiaggia per poter accorciare sul quart’ultimo posto, altrimenti si fa davvero dura. Ventura e Lopez? Ventura è un grande allenatore e gli devo molto, mentre con Diego siamo stati compagni di squadra per due stagioni.
Era l’inizio della sua grande cavalcata italiana, ma già da allora si vedeva il suo grande animo da leader. I punti raccolti dal Palermo nelle ultime sei gare? L’aspetto che balza subito agli occhi è che l’organico rosanero ha evidenti limiti. Credo che Lopez ci abbia messo del suo, perché la squadra gioca e lotta. Nonostante il Palermo non abbia approfittato della serie negativa dell’Empoli, sono tutt’ora speranzoso sul fatto che Diego, insieme ai suoi ragazzi, possa ancora compiere il miracolo.
Italia-Albania giocata a Palermo? È la diretta testimonianza che mostra quanto questa città sia amante del grande calcio. Baccaglini? Non lo conosco personalmente, così come non so chi ci sia dietro di lui a livello finanziario, mi auguro che possa vincere lo scetticismo che c’è intorno a questo passaggio di consegne con Zamparini. Di sicuro è un ottimo comunicatore e lo ha dimostrato. Il futuro? Spero che venga costruito un Palermo all’altezza in A o in B”.