Il centro cittadino di Sassari, nella giornata di sabato, si è letteralmente trasformato in un vero e proprio far west urbano. A mettere in allarme e in seria preoccupazione la popolazione è stato l’arrivo degli Sconvolts provenienti dal capoluogo isolano e che, a sorpresa, non erano scortati dalle forze dell’ordine (in quella giornata il Cagliari doveva giocare un’amichevole contro il Sorso), avendo di conseguenza la possibilità di agire indisturbati.
Le testimonianze, raccolte nella giornata di ieri dal telegiornale di Videolina, mostrano chiaramente il disappunto delle persone e la paura di chi ha vissuto quei tragici momenti. Dopo questa aggressione alla città di Sassari, gli abitanti sono sotto shock per l’accaduto. “Hanno completamente bloccato la via tirando bombe carta, lacrimogeni, bottiglie di birra, avevano le spranghe in mano, gridando “Noi siamo cagliaritani”, racconta un testimone.
Un barista, che ha un’attività nelle zone vicine ai luoghi degli attacchi, ha provato a farli ragionare: “Davanti al mio locale, io ho iniziato a sentire dei botti da fuori di testa. Esco fuori e vedo centinaia di persone, che arrivano da via 25 Aprile. La prima cosa che ho fatto è chiudere subito l’attività e le inferriate. Non c’era nessuno: io pensavo fossero un gruppo di uomini scortati dalle forze dell’ordine, invece erano soli completamente. Io ero in prima linea, che cercavo di spiegargli che la tifoseria torregina qua non c’era e che noi eravamo dei sassaresi e che qua si lavorava e basta. Loro mi ascoltavano. Non ho capito dopo cosa è successo, è scattata la molla: questi volevano realmente menare tutti”.
Un ex militante nell’Arma Dei Carabinieri, invece, racconta: “In questo caso qua, anche le forze dell’ordine non erano al corrente di questo che è successo. Sono arrivati da via Padre Zirano, decisi a fare danno e così danno hanno fatto. Poi i torresini sono arrivati in seguito, ma dopo che si è creato l’allarmismo. In quel momento eravamo solo noi nel quartiere. Non avevano paura di nulla. Io ho vissuto una vita nell’Arma e posso confermare che la situazione era veramente drammatica”.