Una prestazione di grande sacrificio e al servizio della squadra non è servita a Marco Sau per ritrovare la via della rete e trascinare la formazione isolana verso la vittoria. L’attaccante rossoblù, schierato da Rastelli come unica punta di un modulo votato soprattutto a limitare le trame biancocelesti, ha dovuto misurare le proprie velleità al cospetto di una coppia di difensori composta da De Vrij e Hoedt che ha concesso davvero poco.
Forti di una fisicità nettamente superiore, il duo olandese ha potuto ingabbiare senza grossi patemi un Sau, che dal canto suo ha beneficiato raramente di inviti interessanti da parte dei propri compagni. In particolare nelle intenzioni dell’allenatore rossoblù, Ionita e Joao Pedro schierati sulla trequarti avrebbero dovuto dialogare, cercare l’inserimento e proporre spunti utili ad innescare Sau, mettendo così in difficoltà costante la retroguardia capitolina.
Troppo spesso impegnato ad agire nella propria metà campo, l’attaccante di Tonara ha visto tuttavia dissipare le proprie energie assolvendo il compito di primo difensore della formazione rossoblù. Un incarico svolto con grande abnegazione, che non ha consentito la valorizzazione di doti e volontà di un attaccante che fatica sempre più nel concludere verso la porta avversaria.
La sostituzione in favore di Farias, porta ad interrogarsi sulla possibilità di schierare una formazione maggiormente offensiva, che possa togliere responsabilità ad un Sau oltremodo sacrificato, che deve fare i conti con un reparto avanzato che senza Borriello appare troppo leggero e in netta difficoltà.
Il punto conquistato ha consentito di compiere un piccolo passo in avanti e verso una salvezza mai messa realmente in discussione; le restanti gare consentiranno a Rastelli di provare nuove soluzioni tattiche, compresa quella auspicabile di vedere un Cagliari maggiormente offensivo e all’insegna di un Sau messo nelle condizioni di esprimere tutto il suo potenziale.