Una stagione caratterizzata dall’ennesimo infortunio che ne ha compromesso la crescita e la definitiva esplosione anche nel calcio dei grandi. Il centravanti del Cagliari, Federico Melchiorri, tuttavia, non si arrende e punta a diventare uno dei protagonisti della squadra rossoblù per la prossima annata. Il numero 9 rossoblù è stato intervistato nella trasmissione “Il Cagliari In Diretta” su Radiolina.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Sto molto bene. Sono concentrato sul recupero e sta andando tutto molto velocemente. Sicuramente a Cagliari si respira un clima migliore e con Gianfranco Ibba sto lavorando ancora una volta per un pronto rientro. Ho orari differenti di allenamento rispetto ai miei compagni, vado anche in posti diversi come il Poetto o anche in piscina. In questo periodo, incontro i miei compagni solo nello spogliatoio. Il mio momento? A livello di società, tra messaggi e visite, Ibba mi è sempre stato molto vicino.
Con la sua meticolosità, Gianfranco Ibba è una persona eccezionale e da ringraziare sempre per la sua professionalità. Ha un'energia che ti influenza in continuazione. Puoi intristirti o distogliere l'attenzione, ma lui è sempre pronto a darti una mano. Han? Sono veramente curioso di seguirlo. Non vedo l'ora di giocarci insieme e di potermi allenare con lui. Non posso aggiungere altro, tutti me ne hanno parlato molto bene, in particolare i miei compagni.
Il giorno dell'infortunio? Al tredicesimo del primo tempo avevo preso una botta e avevo giocato tutta la gara. Il giorno dopo avevo il ginocchio gonfio e mi avevano preannunciato la possibilità di una rottura al crociato. Quando mi sono svegliato dall'anestesia, avevo guardato le gambe per vedere se era successo qualcosa, ma sapevo già come recuperare. Villa Stuart? Durante la giornata, lavori da mattina a sera e sono pochi i momenti morti, la presenza di altri atleti evita la tristezza del momento.
Dessena ha sofferto molto per il mio infortunio. La scorsa estate abbiamo recuperato insieme dai rispettivi problemi fisici. Non è mai mancato il suo supporto, tramite chiamata o messaggio. Il mio rientro? Penso per luglio quasi sicuramente, nel periodo della preparazione o anche prima, ma preferisco non rischiare e non avere nessun rimpianto. È stata una sfortunata coincidenza il mio doppio infortunio al crociato. La partita più difficile della carriera? Sicuramente quella con il crociato.
La Serie A? Non è facile arrivarci, ma penso che non bisogna mai abbattersi e rimanere concentrati sui propri obiettivi. Il rigore mancato a Empoli? Rivedendo l'azione potevo anche non dire niente. Io sono andato a cercare l'uomo e pensavo di aver fatto fallo contro l'avversario. Le statistiche? Le guardo davvero di rado, salvo i risultati delle altre squadre e la loro posizione in classifica. Noi però andiamo avanti per la nostra strada e pensiamo alla salvezza, che è il nostro obiettivo principale.
Il gol alla Sampdoria? I sogni si realizzano. In quei momenti, si rovescia tutto davanti a te e si cancella il passato negativo. Il lavoro paga, ci sono diversi esempi a riguardo. La corsa sotto la Nord? L'ho rivista varie volte e ho visto volentieri i miei compagni festanti, perchè ero riuscito a superare il brutto momento. La doppietta a San Siro? È un'altra emozione indescrivibile. Gli arbitri? Il rapporto è buono e in genere cerco di non dialogare tanto, perchè con l'agonismo della partita può succedere di tutto.
I miei inizi? A 5-6 anni ho iniziato a fare il calciatore e da lì ho fatto solo quello. Il mio ruolo? Mi piace fare la seconda punta, perchè voglio giostrare per il campo, poi ovviamente mi adatto a seconda delle esigenze. Fare la prima punta ti limita. Il giocatore più forte con cui ho giocato? Ce ne sono tanti, in particolare quest'anno. Borriello? Da lui ti aspetti sempre grandi cose. Nelle ultime partite, ha avuto una crescita impressionante e ha delle qualità assurde. Domenica ha toccato pochi palloni e ha avuto due occasioni.
Davanti siamo in tanti e cerchiamo tutti di dare il meglio. L'ambiente? Sono rari i casi in cui un giocatore arriva e dà subito il meglio del proprio potenziale. Si sbaglia quando qualcuno parla male di una squadra, quando vai via: è impossibile che tutto sia andato male. Il ruolo dei procuratori? A volte capita che ci diano consigli. Il Cagliari? Ci tengo moltissimo a questa squadra, che mi sta dando tanto affetto. Devo ringraziare la società e i miei compagni per tutto questo. La Nazionale? Non si parla con i se o i ma.
Giampaolo? È un grandissimo allenatore. Lo conobbi ai tempi del Giulianova. Già all'epoca era molto ben considerato come tecnico. I camp estivi? Qualcuno ne ho fatti tempo fa, ne ricordo uno con l’Atalanta ed è stato bellissimo. Il miglior partner in cadetteria? Con Sau mi sono trovato molto bene, perché ci completavamo a vicenda; con Farias abbiamo fatto diversi uno-due durante la scorsa stagione. La gara di Torino? Dopo una partita bisogna valutare tante cose. Li abbiamo affrontati in un momento complicato per noi".