Gli occhi lucidi, una mano che trema e uno stadio in ginocchio

Il commosso saluto del Sant'Elia a Gigi Riva, premiato dal CONI col Collare d'Oro

Luca Neri
13/02/2017
L'Editoriale
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Gli occhi lucidi. La voce è la stessa ma più stanca, scavata da una vecchiaia che si fa fatica ad accettare. Il saluto alle nipoti è un omaggio al nemico tempo che fugge, i capelli son bianchi, le rughe segnano un volto abituato ad esser raffigurato nella sua perfezione quasi divina. Il microfono tradisce una mano che trema, forse stremata dalle pagine di storia scritte nel frastuono del rombo di tuono.

Gli anni passano, Cagliari e il Cagliari si trasformano, ma lui è ancora qui. Logorato, lento ma monumentale, consumato dalle stagioni che l'hanno visto trasformarsi da storia a leggenda e che ci accompagnano nella malinconia di chi non si rassegna alla sua umanità e lo immagina ogni giorno ultraterreno e invulnerabile. Un'umanità che si palesa beffarda nella sua emozione, che pandemicamente si trasmette ad uno stadio commosso e inginocchiato al cospetto di chi, quasi quarantasette anni fa, comunicò ad un mondo senza comunicazione l'esistenza di una terra inesistente.

Quando la divinità crea quei piedi e quei piedi creano la divinità, quando la leggenda fa una scelta e la scelta fa la leggenda. Quando undici giocatori regalano un sogno e quel sogno ha la numero undici. Lui è stato questo, è stato religione per atei e blasfemia per credenti, è stato colore per i ciechi e Braille per vedenti, letteratura per analfabeti, banchetto per sazi e digiuno per affamati. Perché bastava lui, bastava Giggirriva e un tozzo di pane per sorridere.

Ieri il ragazzo da Leggiuno è risceso in campo, si è preso l'applauso del suo popolo, quello che non ha tradito per nessuna ragione. Non era più un ragazzo, non era più un goleador, non era più un giocatore. Eppure era tutto.

Ha parlato poco, ingabbiato da sentimenti travolgenti e contagiosi. Ha ricevuto un premio mai più meritato, il Collare d'Oro, una delle massime onorificenze del CONI. Ha manifestato un pizzico di rammarico, col sorriso tra le labbra, per le sue nipoti tutte femmine: "Sarà difficile trovare un altro calciatore".

Sarà impossibile trovare un altro Gigi Riva.

 

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