Ibarbo: "Cagliari è la mia casa, sono in debito con voi. Ai tifosi che mi contestano dico che..."

"Potessi tornare indietro, non andrei via"

Marco Zucca (inviato)
02/02/2017
Live
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Amici sportivi, buon pomeriggio ed un saluto da Davide Zedda che vi dà il benvenuto a questa diretta della conferenza stampa di Victor Ibarbo che inizierà alle ore 18:00 e si terrà presso lo Store del Largo Carlo Felice.

Il colombiano è arrivato poco prima della mezzanotte di ieri all’Aeroporto di Elmas. Avremmo voluto raccontarvi in diretta con foto, video e immagini lo sbarco del “diamante grezzo” ma così non è stato poiché non avvisati, come anche i colleghi di SardegnaSport, dall’ufficio stampa del Cagliari Calcio.

Oggi ci siamo, e curerà il live il nostro inviato Marco Zucca al quale tra poco lascerò il testimone. C'è logicamente grande curiosità intorno a quella che sarà la persona che accompagnerà Ibarbo. Ci sarà il presidente Giulini? Lo stadio è un tema caldo. Capozucca? Non è mai tardi per parlare di calciomercato.

Non resta che attendere, ale 18:00 Ibarbo si presenterà davanti ai media e scopriremo da chi verrà accompagnato.

Il ritorno di Ibarbo ha "spaccato" la tifoseria, c'è chi crede ancora nelle grandi doti del ragazzo che tanto bene può fare in rossoblù, chi invece pensa sia una minestra riscaldata. Di certo, Ibarbo, ancora una volta è al centro delle attenzioni. La piazza cagliaritana è curiosa di vederlo nuovamente all'opera.

Pochi minuti e si comincia, pronti a dare la linea a Marco Zucca presente allo Store.

Linea a Marco Zucca, pochi minuti e si inizia.

Grazie, un saluto a tutti i nostri lettori da parte di Marco Zucca: qui allo Store è tutto pronto per l'inizio della conferenza stampa di Victor Ibarbo.

Ecco Ibarbo, sala gremita: si comincia.

Sorridente, al suo fianco Capozucca. Si inizia.

Capozucca:

"Buonasera. Ibarbo, tengo a precisarlo perché l'ho sempre conosciuto da avversario, è da sempre stimato. Non è un ripiego, è un'idea che avevo in mente già quest'estate. Sta avendo meno di quelle che sono le sue qualità ed è giovane. Voglio che torni il giocatore che tutti hanno ammirato in passato. Io in accordo con Rastelli ritengo che Cagliari per Ibarbo sia un punto di partenza.

Mercato? In linea con quello che si era detto. Cercavamo un terzino sinistro di ruolo e preso Miangue, andato via Munari ed è arrivato Faragó, uno dei più forti in B, è andato via Giannetti per cui sono dispiaciuto. In porta Gabriel, e poi Deiola in mediana. Siamo in linea con i programmi.

Ibarbo? La scorsa estate era una mia volontà, ma non tutti la sposavano e abbiamo preferito certezze. Per lui ho una grande ammirazione, mi ricordo un gol che fece contro il Genoa. Continuo a pensare che sia impossibile che uno dalle sue qualità potesse spegnersi così. Secondo me era giusto dargli un'opportunità, e mi ha convinto l'allenatore.

Ibarbo e i tifosi? Il medico della Roma due anni fa rischió il licenziamento, perché venne messo in campo perché non stava bene.

Portieri per l'anno prossimo? Cragno è un patrimonio del Cagliari, sta facendo bene col Benevento, è stato convocato da Ventura per uno stage e lo ha impressionato. Lo stiamo monitorando e valutando. Bisoli? Abbiamo molte idee sul futuro, ma vediamo anche chi abbiamo in casa per valutarlo. Abbiamo anche fiducia su Colombatto.

I miei giocatori sono come figli, vedo chi sta facendo bene o male, ma è mio compito difendere tutti. Di Gennaro non è stato offerto, al limite ci richiedono i giocatori. Non lo abbiamo proposto a nessuno, è importante per il Cagliari di quest'anno. Offro i giocatori che non mi servono, non quelli che mi servono.

10 milioni di richiesta per Cragno? Ha un diritto di riscatto e controriscatto abbastanza ridicolo. Tornerà a Cagliari poi vedremo".

Ibarbo:

"Cagliari è sempre stata la mia casa, ho amicizie e sto bene con i tifosi. Mi piace stare qui e penso potrò dare una mano ai miei compagni. C'è un bel gruppo.

Cosa dire ai tifosi che contestano il ritorno? Ero infortunato quando ero andato alla Roma, e quella era la mia paura. Era andata male ma ho recuperato solo dopo tre mesi. Poi i Mondiali, non potevo rifiutare. Ora c'è un nuovo Cagliari.

Ero infortunato al tendine rotuleo, non mi sono espresso al meglio negli ultimi anni. Al Panathinaikos stavo giocando titolare, non è andato un accordo ma pazienza, sono tornato a Cagliari, un posto dove stavo da quando avevo 19 anni.

Sono arrivato ieri sera, oggi doppia seduta. Sono stato fermo 15-20 giorni senza fare nulla, solo un po' di palestra. Ora mi costa un pochino recuperare, ma tra non molto potrò aiutare i miei compagni. Domenica non ci sarò sicuramente, devo prendere il ritmo. Non voglio rischiare di farmi male.

La mia ultima partita ufficiale in Grecia? Non ricordo bene, ma a dicembre. Poi non ho giocato più, ho chiacchierato col presidente per un accordo che poi non si è fatto più.

Il mio ruolo? Anche prima di partire giocavo un po' ovunque, attaccante, esterno, libero. Il ruolo non mi preoccupa, voglio solamente stare a disposizione del mister, il resto non conta. Ogni squadra ha la sua filosofia di gioco. Ho visto la partita del Cagliari contro Bologna e Roma.

Dove può arrivare il Cagliari? Posso dire che noi non possiamo porci limiti, dobbiamo arrivare più lontano possibile.

È stata dura l'idea di partire da Cagliari, sono rientrato ora perché ci sono amici, oltre che compagni. Non é cambiato nulla da due anni fa, e questo mi dà fiducia perché non devo iniziare da zero. La squadra sta facendo molto bene.

Ho voglia di tante cose, sono in debito con voi perché sono partito troppo presto. Devo dimostrare, con la volontà di Dio, che posso ancora dire qualcosa a Cagliari.

Con Rastelli mi sono presentato, ma non abbiamo parlato tanto. Mi ha detto che posso dare tanto alla squadra, anche se nei precedenti anni potevo fare meglio.

Nuovi compagni? Ho fatto allenamento fuori campo, sono tutti simpatici. I miei vecchi compagni sono uguali.

Nazionale colombiana? Ultimamente no mi chiamano, ma ho tempo per tornare.

Se ritornassi indietro? Non andrei via da Cagliari. Ogni allenatore ha il suo modo di giocare, con Stramaccioni in Grecia mi ero trovato bene. Ero contento. Poi è andato via, e dopo lui le cose sono cambiate. Sono arrivato in Sardegna molto giovane, ora ho un'esperienza diversa, mi sento più maturo. Non voglio diventare un diamante, ma recuperare il calcio che ho perso in questi anni.

Il mio numero? Ho preso il 32, perché l'ex numero 23 lo ha Ceppitelli".

 

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