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La musica è cambiata: il Cagliari Primavera incanta e lascia tutti a bocca aperta

Inizio da favola per i giovani guidati da Max Canzi

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La musica è cambiata. L'anno scorso, di questi tempi, la Primavera del Cagliari affondava nelle zone basse della classifica: quattro partite e altrettanti punti, frutto di una vittoria, un pareggio e due sconfitte. Appena quattro le reti fatte, ben sei quelle subite.

Ora, invece, la rotta è stata invertita. Dopo quattro turni, i rossoblù hanno ottenuto il primato solitario in classifica con dodici punti, grazie al poker di successi. Secondo miglior attacco (11 marcature all'attivo, una in meno del Milan) e seconda difesa meno battuta del girone B (3 gol subiti, uno in più dell'Hellas, seconda in classifica).

La rivoluzione di questa estate ha portato tante novità sotto tutti i punti di vista, sia da quello prettamente tecnico-tattico che da quello legato alle infrastrutture (nuovo campo sintetico nel centro sportivo di Assemini, tanto per intenderci). Mario Beretta, reduce da una carriera sulle panchine di Serie A e Serie B, ha deciso di prendere il comando dei “piccoli” del Cagliari, ricoprendo il ruolo di Responsabile del Settore Giovanile. Un compito arduo e pieno di responsabilità, soprattutto se per quattordici anni quell'incarico è stato di Gianfranco Matteoli, un pezzo di storia della società e un'icona per la piazza.

Beretta ha deciso di portare con sé Max Canzi, un amico fidato. Il curriculum non si discute: collaboratore al Siena e al Torino, poi tanta esperienza nei migliori settori giovanili della Penisola. E da luglio, una nuova avventura da protagonista, alla guida della Primavera. Scelta non fu più azzeccata, non solo per i risultati raccolti fin qui, ma principalmente per la conoscenza del campionato da parte di Canzi.

La rosa a sua disposizione è composta da 23 giocatori, per la maggior parte nati nel 1997. Volti nuovi in tutti i reparti, con innesti di valore che si sono messi in luce in questo inizio di stagione. Le parate di Montaperto, la compattezza e la solidità del reparto difensivo composto da Pinna, Arca, Granara e Cotali, la fisicità e le geometrie in mezzo al campo di Scanu, Auriemma e Colombatto, ma anche la velocità, la tecnica e il cinismo di Murgia, Arras e Serra, i tre folletti in avanti. 

Le cosiddette “secondo linee”, non sono state da meno: giocano poco rispetto agli altri, ma come ha sottolineato più volte Canzi nelle ultime interviste, è e sarà fondamentale l'aiuto di tutti. “Senza il gruppo non si può arrivare lontano”, questa la filosofia del tecnico. Tutto vero, e ci sono i fatti a dimostrarlo, come per esempio il rotondo successo (4-2) in TIM Cup contro la Virtus Lanciano, quando diversi titolari vennero lasciati a riposo.

La Primavera del Cagliari stupisce, incanta e lascia tutti a bocca aperta. Siamo all'inizio, è vero, ma nessuno si sarebbe aspettato questo primo exploit. Nessun calcolo, nessuna previsione, tutti con i piedi attaccati a terra. Però una cosa non si può negare: il futuro è in buone mani.

 

 

 

 

 

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