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Parola: "Cagliari, contro Inter e Samp senza parole! Ecco come salvarti, su Lopez.."

Serie A habitat naturale per la compagine rossoblù"

La Redazione
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L’ex centrocampista del Cagliari, Andrea Parola, classe 1979, esprime la sua opinione sul momento difficile dei sardi ed espone la sua ricetta salvezza ai microfoni de “La Nuova Sardegna”.

Ecco le sue parole (così come riportato da “La Nuova Sardegna” in edicola stamani):

“Non ho visto le ultime partite del Cagliari, ma quella con l’Inter e il primo tempo con la Sampdoria mi ha lasciato senza parole. Se ci si vuole salvare, lo spirito non può essere questo. Se avessi potuto, sarei sceso in campo io. Ho il Cagliari nel cuore e Diego Lopez è un amico che stimo tantissimo.

Lopez era un leader, un ragazzo sempre positivo. In campo dava tutto e non si tirava mai indietro. Un po’ mi sorprende che la squadra non abbia questo spirito.

Come può uscire il Cagliari dalla crisi? Cementando il gruppo, con la voglia e la passione di superare qualsiasi tipo di ostacolo. Io penso che il Cagliari abbia fatto fatica a calarsi nella realtà di lottare per la salvezza, era convinto che a questo punto della stagione sarebbe stato al sicuro.

Si è trovato nei guai e non era preparato. Ecco perché sta faticando. Serve entrare in campo con il coltello tra i denti, solo così puoi vincere tutti i contrasti. In questa fase della stagione il carattere conta molto più della tecnica.

Il calendario difficile del Cagliari? È vero, il Cagliari affronterà squadre motivate e tecnicamente più attrezzate. Servirà un pizzico di fortuna e l’aiuto del pubblico. Giocare due gare in casa su tre è un piccolo vantaggio, mai come questa volta bisognerà sfruttare il fattore campo.

Mi ricordo che noi riuscimmo a salvarci poiché eravamo convinti di potercela fare e in campo sembravamo lupi affamati. I tifosi ci hanno aiutato tantissimo. La gara contro la Sampdoria? È da qui che il Cagliari deve ripartire, prendendo coscienza che una prestazione così non va ripetuta.

Io sono fiducioso, una reazione ci deve essere per forza, anche se l’avversario si chiama Roma. A questo punto, non devi farti condizionare da nulla. In campo si va undici contro undici e se dai il massimo e lotti su ogni pallone come se fosse quello della vita, puoi battere anche chi è più forte di te.

La decisione del presidente di confermare Lopez? Cambiare allenatore a tre giornate dalla fine non sarebbe servito a nulla. Diego conosce l’ambiente come pochi ed è legatissimo al Cagliari. Non l’ho sentito e non mi sembra nemmeno il caso di farlo in un momento così delicato della stagione.

Lui ha la maglia rossoblù cucita addosso, farà di tutto per stimolare i giocatori, fargli capire l’importanza di vestire colori che rappresentano un’intera regione. Io spero con tutto il cuore che il Cagliari resti in Serie A, il suo habitat naturale è questa categoria”.

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