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Ha giocato il Dottor Jekyll

Il Cagliari visto contro la Viola è la versione migliore della formazione di Maran, che al contrario di quando gioca fuori casa, alla Sardegna Arena diventa un vero spauracchio per chiunque l’affronti

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Sembra che il Cagliari di questa stagione si diverta ad avere due facce: una da Mr Hyde, quando gioca in trasferta, e l’altra come il suo gemello buono, il Dottor Jekyll, maschera indossata solitamente dai rossoblù fra le mura amiche della Sardegna Arena, che si conferma laboratorio perfetto per gli esperimenti dello scienziato Maran.

L’armata Viola del capitano Chiesa, come Parma e Inter prima di lei, ha dovuto fare i conti con quest’ultima variante degli uomini del tecnico trentino, che in casa loro nel corso di questa stagione hanno eretto un baluardo capace di portare in cascina ben 24 punti, gli stessi di quelli conquistati dalla Lazio all’Olimpico, proiettando i sardi all’ottavo posto in una virtuale classifica casalinga del campionato.

Il fattore stadio è dunque collegato a un cambio di mentalità, con i rossoblù molto diversi rispetto invece alle partite disputate oltremare, vedi la gara di Bologna. Gli isolani ammirati con la Fiorentina, al contrario, sono scesi in campo col coltello tra i denti sin dal primo minuto, animati da un grande spirito agonistico, spinti forse anche dal vento che soffiava quella sera, che li ha portati a guadagnare tre punti d’oro per blindare la salvezza.

La dicotomia di questa compagine è dunque evidente: abulica e spenta fuori, arrembante e combattiva nel proprio fortino, senza riuscire ancora ad avere un’unica personalità. Maran sapeva che questa sarebbe stata la volta di Jekyll, e avendo chiesto intensità dall’inizio è stato ampiamente accontentato, con i suoi giocatori che hanno disputato un altro match da ricordare.

La storia di Jekyll e Hyde però, finisce male, con il primo che si uccide perché logorato dalla parte più oscura di sé. Il Cagliari e i suoi tifosi invece, si augurano ovviamente che a questo “conflitto interiore” si trovi rimedio al più presto, magari con quella continuità che tanto manca questa squadra, incominciando dalla prossima gara contro il Chievo, abbordabile sulla carta, ma che come ogni “underdog” nasconde sempre qualche insidia dietro l’angolo.

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