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Il fine giustifica i mezzi

Maran schiera un Cagliari compatto e inedito: scelta giusta ma non premiata dal risultato

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Affrontare il Napoli e racimolare dei punti, seppur tra le mura amiche e davanti al proprio pubblico, è un’impresa ardua che richiede abnegazione e acume tattico. Due elementi che nel match domenicale, sino al minuto 90, non sono mancati alla formazione rossoblù.

Maran, consapevole della differente caratura tra i partenopei e la propria squadra, ha preparato la sfida tracciando uno spartito diverso da quello solito, ciò nonostante chiaro, organizzato e ben preciso.

Una squadra compatta e capace di tenere il proprio baricentro alto quando il Napoli dava il la alla fase d’impostazione, le corsie laterali ben presidiate, Barella o Bradaric sempre pronti ad accorciare sul vertice basso della mediana azzurra, il duo Farias-Pedro pronto e attento a colpire in contropiede, sono solo alcuni dei diversi dettami imposti da Maran e eseguiti diligentemente dal collettivo cagliaritano.

Un esito frutto del grande lavoro svolto in settimana, che restituisce un nuovo e rilevante indicatore del valore della guida tecnica e di come il Cagliari segua ciecamente, ma con convinzione la guida del proprio allenatore.

La punizione calciata magistralmente da Milik, complice la sfortunata collaborazione dell’arrugginito Andreolli, ha vanificato in un baleno quanto di buono è stato elargito nel corso della contesa, senza tuttavia intaccare le consapevolezze raggiunte.

Al netto del risultato finale infatti, il Cagliari dimostra di essere vivo, annoverando al proprio interno diverse e valide risorse, che grazie e attraverso la guida di Maran vengono valorizzate e sfruttate nel miglior modo possibile.

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