Il buon Cagliari di inizio stagione ha basato le proprie positive prestazioni su un modulo certo e interpreti definiti. Protagonisti intenti ed attenti nell’eseguire uno spartito condiviso e funzionale sotto l’egida di Maran.

Tante certezze alimentano una crescita che, al fine di consacrarsi definitivamente necessita di alcuni tasselli in ruoli ben precisi. La fascia mancina attualmente affidata a Padoin, ma soprattutto colui che dovrà affiancare Pavoletti in avanti, sono i nodi da sciogliere in seno ad una rosa che ipotizza soluzioni differenti.

Nel ruolo di seconda punta, Sau e Farias vivono un’alternanza d’impiego che allo stato attuale non registra una prevalenza dell’uno sull’altro.

L’attaccante sardo è apparso in ripresa, da un lato perfettamente calato nelle vesti di collante tra mediana e terminale offensivo, dall’altro prosegue nel periodo di sterilità che ne mina la fiducia. Anche Farias dal canto suo restituisce segnali incoraggianti, che ne giustificano almeno in parte la permanenza nell’isola.

La comune scarsa confidenza con il goal tuttavia costringe Maran a valutare alcune varianti, come ad esempio l’avanzamento di Joao Pedro nel duo d’attacco con il conseguente impiego di Ionita o Castro nelle vesti di trequartista.

Idee valide che necessitano di risposte attendibili e perseguibili nel lungo periodo.

Il Cagliari non vuole fermarsi, Sau e Farias son chiamati a salire di livello, offrendo un contributo costante in termini di goal e prestazioni tale da diradare le diverse nubi che aleggiano attorno al loro nome.