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Cerri è da battaglia

L'attaccante rossoblù possiede caratteristiche che gli permettono di dare il meglio nei momenti difficili

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Il gioco del calcio è sempre stato ed è tutt’ora costellato di attaccanti dalle più svariate caratteristiche, ognuna più o meno utile a seconda della situazione. C’è chi fa della tecnica eccelsa la propria arma in più, chi abbina con successo forza e maestria con il pallone e chi utilizza la grande esuberanza fisica per primeggiare sugli avversari. 

Alberto Cerri, numero nove del Cagliari e della Nazionale azzurra under 21, fa parte sicuramente di quest’ultimo gruppo di calciatori ed è la perfetta esemplificazione del proverbio: "Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare".

I 194 centimetri d’altezza e i 91 chili di peso che si porta dietro gli consentono infatti di svolgere con efficacia quelli che sono i compiti di una prima punta che in gergo verrebbe chiamata “da battaglia”, ovvero combattere con i difensori avversari in situazioni difficili per proteggere il pallone e favorire gli inserimenti dei compagni, oltre a fare gol. Cerri inoltre condisce queste capacità con uno spirito agonistico notevole che lo spinge ad essere generoso in tutte le zone del campo, a volte anche sacrificando qualcosa in termini di lucidità davanti alla porta.

Nella scorsa stagione a Perugia (in cui ha trovato continuità di rendimento) tutto ciò si è tradotto in 19 gol (15 in campionato più 4 in Coppa Italia) e 10 assist che hanno contribuito all’ottimo campionato biancorosso e hanno convinto il Cagliari a puntare fortemente su di lui, prelevandolo in prestito con obbligo di riscatto (investimento da 10 milioni) dalla Juventus detentrice del cartellino. 

Con la maglia rossoblù addosso avrà tempo di riconfermare, lottando e sgomitando come sempre, quanto mostrato soprattutto nei campi della cadetteria e di consacrarsi definitivamente nella massima serie come uno dei migliori talenti italiani.

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