Il Cagliari chiude il primo capitolo della sua preparazione alla prossima Serie A (edizione 2018-2019). Per la formazione isolana allenata da Rolando Maran, nel ritiro di Aritzo ci sono stati alcuni segnali incoraggianti ma c’è ancora tanto lavoro da fare.
I sardi hanno ricominciato la pre-season nel segno dell’innovamento ma mantenendo una certa continuità con la tradizione. Si è ripartiti dal caro e vecchio 4-3-1-2, intelaiatura tattica di diverse soddisfazioni passate per i rossoblù e che è stata mandata in soffitta per diverso tempo per dare spazio al 3-5-2 (voluto dall’ex allenatore dei sardi Lopez).
All’interno del gruppo – come sottolineato dopo il primo test amichevole da mister Maran – c’è grande entusiasmo e voglia di fare, oltre che tanta disponibilità. Con il nuovo allenatore, si è iniziato un nuovo percorso, ma è presto per fare valutazioni.
Ora il Cagliari si sposterà nella giornata odierna a Pejo e continuerà a preparare la stagione agonistica che verrà. Tuttavia, che cosa ha lasciato ai rossoblù il ritiro di Aritzo? Ecco l’analisi di alcuni aspetti.
La nuova filosofia calcistica targata Maran: Sebbene il primo test contro la Rappresentativa Barbagia fosse una sgambata che andava a chiudere la prima parte del ritiro pre-season svoltasi per il quarto anno consecutivo in quel di Aritzo, si sono intravisti i primi segnali della nuova filosofia calcistica che il nuovo tecnico del Cagliari, Rolando Maran, ha voluto instaurare nei suoi giocatori.
Tra gli aspetti fondamentali c’è il pressing diretto sul portatore di palla della linea difensiva avversaria e poi – non meno importante – la costruzione del gioco con tocchi di prima (uno o al massimo due) e cercare così di rendere il tutto in maniera imprevedibile.
Un’evoluzione sicuramente significativa per il gioco dei rossoblù. Sicuramente c’è ancora molto da lavorare sotto questo punto di vista per la compagine isolana, ma le basi sono buone.
In attesa di Srna… El Pata c’è: Nella prima parte di ritiro c’erano anche i primi due acquisti del nuovo Cagliari (il terzo è il rientrante portiere Simone Aresti), ovvero Darijo Srna e Lucas Castro. Certamente c’era grande curiosità per entrambi, ma i loro percorsi di inserimento con la maglia del Cagliari sono al momento decisamente differenti.
L’ex capitano dello Shakhtar Donetsk scalpita per tornare sul terreno di gioco e continua a lavorare sulla condizione fisica e la corsa (dopo un lungo periodo di inattività dovuta alla squalifica per doping). Ad ogni modo, il croato è determinato a bruciare le tappe e a rendersi utile alla causa cagliaritana.
Chi invece si è abituato fin da subito alle nuove disposizioni di mister Maran (soprattutto grazie alla conoscenza diretta ai tempi del Catania e del Chievo) è proprio il centrocampista argentino ex Chievo Verona, che ha fornito un assist e alcuni inserimenti interessanti in zona offensiva (mosse che ne caratterizzano il suo repertorio) nel test contro la Rappresentativa Barbagia di domenica.
Alcuni tasselli per completare il mosaico rossoblù: “La volontà è quella di chiudere il cerchio al più presto. La società sta lavorando su più fronti. Ora mi sto prendendo del tempo per valutare i calciatori a disposizione”, ha dichiarato dopo la prima amichevole stagionale mister Maran.
Ad ora, però, il cantiere sul fronte calciomercato del Cagliari è ancora aperto e manca di quei pochi tasselli che faranno diventare la rosa dei sardi a perfetta immagine e somiglianza del tecnico trentino.
Le principali urgenze al momento sono il difensore centrale (con Andreolli probabile indiziato a lasciare la Sardegna) e il play-maker (con il croato Bradaric in pole position per vestire rossoblù).